Perché il Tesla Investor Day non ha deluso le aspettative
Nuovi processi di produzione, gigafactory in Messico, pacchetti flat per ricariche illimitate e nuovi motori elettrici sono solo alcuni dei temi trattati al Tesla Investor Day 2023: scopriamoli tutti.
Nelle ultime ore ha fatto molto scalpore la notizia che al Tesla Investor Day 2023, la conferenza fiume del colosso automobilistico americano durata circa 4 ore, non è stata presentata la nuova Model 2, l’attesissima vettura elettrica di accesso alla gamma.
In realtà - a più riprese - era stato lo stesso Elon Musk a specificare che il Tesla Investor Day 2023 - appuntamento indirizzato ad azionisti e possibili investitori - si sarebbe focalizzato su altre novità. E così è stato.
A onor del vero non state disattese nemmeno le anticipazioni sulla nuova piattaforma di costruzione, ma forse sono stati proprio gli spoiler "pre-conferenza", relativi ai nuovi processi produttivi, a generare aspettative troppo elevate sull’evento.
Dopo l’introduzione di Musk - che ha presentato la sua visione di una transizione energetica legata ad un’economia basata sull’energia sostenibile - gli annunci che hanno scandito l’evento hanno spaziato dalla conferma della nuova Gigafactory in Messico, dove è prevista la costruzione dei veicoli dotati della piattaforma di nuova generazione, all’evoluzione dei powertrain elettrici, per i quali non è previsto l’utilizzo di terre rare, fino ai nuovi servizi di ricarica e vendita al dettaglio di energia con il marchio "Tesla Electric".
Tesla e il ciclo di produzione ottimizzato
La nuova piattaforma che Tesla introdurrà nei prossimi mesi dovrebbe dimezzare i costi di produzione. Lo studio di nuovi processi produttivi permetterà di ottimizzare la costruzione dei veicoli mediante un sistema che i tecnici Tesla hanno definito "unboxed".
Grazie all’impiego delle sempre più evolute "giga presse" - fornite dalla bresciana Idra - i componenti che costituiscono la scocca delle automobili Tesla aumenteranno nelle dimensioni ma al contempo diminuiranno nel numero. In questo modo gli assemblaggi saranno semplificati e insieme all’utilizzo di componenti pre-verniciate il costruttore prevede un taglio dei costi pari al 50%.
I motori elettrici Tesla di nuova generazione
Tra le materie prime necessarie alla costruzione di un’auto elettrica figurano diverse terre rare per la produzione di batterie e motori. Già da alcuni anni gli analisti hanno sottolineato la necessità di limitare l’estrazione di questi minerali individuando soluzioni alternative per evitare la dipendenza dell’import dalla Cina. Tesla, come del resto molti altri costruttori, impiega infatti neodimio, isprosio e terbio per la produzione dei motori elettrici a magneti permanenti alimentati da corrente continua.
I primi modelli commercializzati dalla Casa americana in realtà utilizzavano motori a induzione in corrente alternata che non necessitavano di terre rare, ma con l’inizio della produzione della Model 3, e la successiva standardizzazione della produzione, il sistema a magneti permanenti è stato adottato su tutta la gamma.
Se negli ultimi anni il team R&D è già riuscito ad ottenere una riduzione del 25% dei minerali necessari, nel corso dell’Investor Day 2023 i responsabili Tesla hanno dato un’anticipazione dei motori di nuova generazione che pur preservando il sistema a magneti permanenti non utilizzeranno terre rare e avranno un costo stimato di circa 1.000 euro. La progettazione interna dei controller e la conseguente semplificazione dei sistemi elettronici di potenza dovrebbe inoltre garantire una riduzione del 75% del carburo di silicio impiegato.
Con la riprogettazione delle unità elettroniche non è poi esclusa la possibilità di introdurre la ricarica bidirezionale, che permetterebbe di immagazzinare energia nel pacco batterie dell’auto, ma anche di cederla per alimentare l’abitazione o reimmetterla in rete.
Tesla e la gigafactory messicana
Nel corso dell’Investor Day 2023 è stata confermata la costruzione di un nuovo stabilimento di produzione a Monterrey, in Messico, nello stato del Nuevo Leon. La fabbrica disterà circa 600 chilometri dallo stabilimento Tesla di Austin, e sarà la terza - dopo quelle di Shanghai e Berlino - ad essere realizzata fuori dai confini statunitensi.
La nuova gigafactory accoglierà l’impianto di produzione dei modelli di prossima generazione, tra cui presumibilmente anche la futura "entry level" Model 2. Per agevolare il trasferimento di vetture e componenti, l’accordo con il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador prevede anche una corsia preferenziale Tesla al valico di frontiera con il Texas.
Ricariche illimitate in Texas
Per quanto riguarda la rete di ricarica, Tesla ha annunciato che negli USA i suoi Supercharger potranno essere utilizzati anche dai possessori di altri veicoli elettrici grazie a speciali adattatori integrati nelle colonnine. In Italia e in Olanda i Supercharger sono già da tempo aperti a clienti "non Tesla" e l’iniziativa era attesa orami da mesi anche oltreoceano.
In merito alle attività di vendita di energia con il marchio "Tesla Electric" è stato invece annunciato un piano di ricarica notturna senza limiti ad un costo di 30 dollari/mese. Disponibile al momento solo per i clienti del Texas, dovrebbe essere esteso nel prossimo futuro anche ad altri Stati.
Tesla Model 2 e Cybertruck
Per quanto riguarda i nuovi modelli non sono stati svelati i dettagli della Tesla Model 2 - vettura che nelle intenzioni dovrebbe essere proposta ad un prezzo di listino non superiore ai 25.000 dollari e che sarà oggetto di un evento di presentazione dedicato - ma è stato invece mostrato un esemplare di pre-produzione del discusso Cybertruck che entrerà in produzione entro l’anno con consegne previste non prima del 2024. Nel frattempo però il piano d’attacco per continuare ad aggredire il mercato, ha visto in Italia l’ennesima riduzione del prezzo di listino della Tesla Model 3, che adesso - per la prima volta- può beneficiare degli incentivi statali offerti dall’Ecobonus 2023.
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