Alfa Romeo Milano: dopo le critiche del Governo italiano si chiamerà Junior

Gaetano Cesarano

16/04/2024

16/04/2024 - 00:25

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Dopo le polemiche sulla produzione della nuova Alfa Romeo in Polonia e la possibile violazione delle legge italiana con l’uso della denominazione commerciale Milano, il nuovo SUV compatto della Casa del Biscione si chiamerà Junior.

Dopo le polemiche innescate dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso l’Alfa Romeo Milano diventa Junior.⁠

Nel corso della presentazione ufficiale dell’Alfa Romeo Milano, svoltasi solo qualche giorno fa presso la sede dell’Automobil Club del capoluogo lombardo, l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha sottolineato la sua contrarietà a favorire produzioni cinesi in Italia mettendo a rischio le quote di mercato e gli stabilimenti italiani, sottolineando l’impegno del gruppo nel nostro Paese e bollando come "fake news" le possibilità di ulteriori delocalizzazioni della produzione.

Per tutta risposta il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha però tenuto a sottolineare che " un’auto chiamata Milano non può essere prodotta in Polonia poiché si tratta di un’indicazione fallace legata in maniera esplicita alle indicazioni geografiche e può indurre in errore il consumatore in base alla legge che nel 2003 ha definito l’Italian Sounding".

Carlos Tavares non ha commentato l’affermazione del Ministro - e la possibile violazione della legge italiana - e si è limitato a sottolineare che la produzione del Suv compatto al di fuori dei confini italiani si traduce in un risparmio di circa 10.000 euro sul prezzo di listino.

Da Alfa Romeo fanno sapere che il nome Milano, tra i favoriti del pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910. Non è la prima volta che Alfa Romeo chiede il parere del pubblico per scegliere il nome di una vettura. Successe già nel 1966 con la Spider 1600: in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto.

Alfa Romeo Milano: una denominazione già usata in passato
La nuova Alfa Romeo non era la prima auto del Biscione a fregarsi della denominazione Milano: la stessa denominazione era infatti già stata utilizzata per le Alfa 75 destinate al mercato USA, senza contare la più recente Mi-To (Milano-Torino).

Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, il management Alfa Romeo ha comunque deciso di cambiare il nome della nuova vettura da Milano a Junior. Avendo a disposizione una storia unica e una lista innumerevole di denominazioni a cui poter attingere, il cambio del nome non sembra aver rappresentato un grande problema per Stellantis che doveva ancora consegnare i primi modelli ai concessionari.

Alfa Romeo Junior: un nome storico
Dopo il successo della Giulia e della sua versione coupé Giulia Sprint GT, disegnata da Giorgetto Giugiaro, il 26 settembre 1966 viene presentata la GT 1300 Junior che, rinunciando al nume "Giulia", è la capostipite di una nuova generazione di Alfa Romeo. Con Junior verranno infatti identificate anche le versioni analoghe della gamma Spider. La principale variante meccanica è l’adozione del propulsore bialbero di 1290 cm3 che eroga 89 CV per una velocità massima di oltre 170 Km/h e che è in grado di garantire prestazioni e piacere di guida di alto livello. Anche la carrozzeria viene aggiornata con un allestimento dedicato e più giovanile. Con quasi 92mila esemplari venduti, la GT 1300 Junior diverrà best seller assoluta della gamma e vero status symbol dell’epoca.

Jean-Philippe Imparato, CEO Alfa Romeo, ha dichiarato: "Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del Marchio. È una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. Il nuovo nome Alfa Romeo Junior è fortemente legato alla storia del marchio ed era stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del Marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica".

Il dibattito sulla nuova vettura innescato dal Governo italiano ha nel frattempo generato una grande pubblicità indotta da questo dibattito con il risultato il numero di accessi al configuratore online del nuovo modello è stato senza precedenti ed ha provocato nelle ultime ore il crash del sito web.

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