Tesla rischia: 1 milione di dollari per corrompere un suo dipendente

Redazione Motori

1 Settembre 2020 - 14:21

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Tesla ha rischiato grosso nei giorni scorsi, tentato un cyberattacco fallito grazie ad un suo dipendente che ha rifiutato 1 milione di dollari

Un dipendente di Tesla ha rifiutato un 1 milione di dollari per tradire la sua azienda. Nei giorni scorsi per un pelo la casa automobilistica di Elon Musk ha rischiato di rimanere vittima di un tremendo cyberattacco alla sua Gigafactory in Nevada e più in generale alla sua intera organizzazione.

Tesla rischia grosso: offerto 1 milione di dollari ad un suo dipendente per violare i suoi sistemi

Un 27enne russo, tale Egor Igorevich Kriuchkov avrebbe provato a forzare in tutti i modi la rete di sicurezza che sta dietro all’organizzazione di Tesla nel suo stabilimento situato vicino a Reno in Nevada dove vengono prodotte le batterie al litio di tutti i suoi modelli.

Si sarebbe potuto trattare dell’attacco hacking più devastante della storia. L’obiettivo dell’hacker russo era quello di trafugare brevetti, tecnologie, soluzioni ingegneristiche e altro materiale sensibile della società di Elon Musk per poi richiedere un riscatto miliardario.

L’uomo avrebbe approcciato un dipendente della casa californiana che ha accesso alla rete interna dell’impianto in un bar cercando di corromperlo per installare un malware sulla rete della Gigafactory di Tesla. Prima avrebbe offerto 500 mila dollari e infine un milione di dollari con anticipo di 50 mila e il resto a missione compiuta.

Fortunatamente l’impiegato di Tesla di cui non si conosce il nome ma solo l’origine russa, avrebbe rifiutato e avvisato chi di dovere per impedire al malintenzionato di poter portare a compimento il suo proposito criminale che avrebbe potuto causare un danno commerciale e d’immagine non indifferente alla casa automobilistica americana.

Il dipendente per guadagnarsi il suo milione di dollari avrebbe dovuto semplicemente infilare una chiavetta USB nel computer centrale della Gigafactory per circa 8 ore per consentire al malware di infettare la rete di Tesla. Per fortuna ciò non è avvenuto e il criminale russo è stato fermato proprio mentre stava tentando di abbandonare il paese.

Tesla ha confermato il tentativo di attacco nei suoi confronti ma non è voluta entrare in dettagli onde evitare la possibilità che altri possano tentare di emulare il russo provando a violare i suoi sistemi.

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