La storia della Lancia dal 1906 ad oggi

Gaetano Cesarano

30 Maggio 2023 - 17:58

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Sinonimo di innovazione tecnologica, eleganza e qualità, Lancia ha prodotto vetture compatte e berline di lusso che hanno lasciato un’eredità duratura nell’industria automobilistica.

La storia della casa automobilistica Lancia è intrisa di innovazione, stile e successo. Fondata nel 1906 da Vincenzo Lancia a Torino, l’azienda ha lasciato un’impronta significativa nell’industria automobilistica europea. Con un approccio pionieristico alla tecnologia e alla progettazione, Lancia ha creato vetture che sono diventate simboli di prestigio e raffinatezza nel corso del tempo. Esploriamo l’affascinante viaggio di questa casa automobilistica italiana nel corso dei decenni.

Vincenzo Lancia, nato nel 1881, era un giovane ambizioso e talentuoso con una grande passione per le automobili. Nonostante la famiglia lo avesse indirizzato a studiare giurisprudenza, iniziò a lavorare come contabile presso l’officina di Giovanni Battista Ceirano che produceva inizialmente biciclette per dedicarsi successivamente alla produzione di automobili.

La Ceirano sarà acquistata dalla nascente Fabbrica Italiana Automobili Torino, conosciuta con l’acronimo Fiat, che acquisirà macchinari e maestranze dando modo a Vincenzo Lancia di distinguersi prima come collaudatore e successivamente come pilota di automobili.

Successivamente deciderà di fondare una propria azienda dando vita, nel 1906, alla "Lancia & C.". La prima vettura prodotta dalla Lancia fu la Tipo 51, introdotta nel 1907. Era una vettura innovativa per l’epoca, caratterizzata da un motore a quattro cilindri in linea, sospensioni a balestra e freni sulle quattro ruote. La Tipo 51, nota anche Alfa, ottenne immediatamente successo nelle competizioni automobilistiche, dimostrando il grande potenziale dell’azienda.

Negli anni successivi, Lancia continuò a sviluppare nuovi modelli e ad introdurre tecnologie all’avanguardia nel settore automobilistico. Nel 1913, fu lanciata la Theta, la prima vettura Lancia ad essere equipaggiata con un motore a quattro cilindri a V e il primo esempio di sistema di lubrificazione ad olio completamente pressurizzato. La Theta divenne un successo commerciale e consolidò ulteriormente la reputazione di Lancia come produttore di vetture di lusso e di alta qualità.

Negli anni ’20, la Lancia continuò a distinguersi con modelli come la Trikappa, caratterizzata da un motore a sei cilindri, ma uno dei momenti più significativi nella storia della Casa fu l’introduzione della Lambda nel 1922. La Lambda è stata la prima vettura al mondo ad avere una scocca portante in acciaio, una soluzione innovativa che ha influenzato l’intera industria automobilistica. Questa tecnologia permise alla Lambda di essere più leggera, più rigida e più sicura rispetto alle vetture della concorrenza.

Grazie alla sua avanzata ingegneria e al suo design elegante, la Lambda ottenne un grande successo e divenne un’icona del periodo. Durante gli anni ’30, Lancia continuò a sfornare modelli di successo, tra cui la Dilambda e la Astura, che erano rinomate per le loro prestazioni e la loro raffinatezza.

Tuttavia, come molte altre case automobilistiche, Lancia fu coinvolta nella produzione bellica durante la Seconda Guerra Mondiale, con la produzione di veicoli militari e motori per aerei. Dopo la guerra, l’azienda dovette affrontare le difficoltà della ricostruzione e della ristrutturazione.

La Lancia Aurelia, lanciata nel 1950, è considerata una delle vetture più innovative di sempre. Era la prima vettura di serie ad essere equipaggiata con un motore V6 e sospensioni posteriori a ruote indipendenti. Le succederà la Flaminia che sarà una delle auto preferite dalla clientela più facoltosa del periodo e sarà disponibile in versione berlina, coupé e cabriolet.

Introdotta nel 1961, la Lancia Flavia era invece una berlina di medie dimensioni che si caratterizzava per il suo design elegante e le tecnologie innovative. Spinta da un motore quattro cilindri boxer e caratterizzata dalla trazione anteriore, era una vettura piuttosto innovativa per l’epoca e offriva un buon equilibrio tra prestazioni e comfort di guida.

La Lancia Fulvia è un’iconica vettura prodotta tra il 1963 e il 1976 ed è stata una vettura di successo in ambito sportivo, vincendo numerosi rally e guadagnandosi una reputazione di eccellenza nella sua categoria.
La Fulvia era disponibile in versione berlina e coupé, come la Flavia era dotata di trazione anteriore ma il motore a quattro cilindri aveva una disposizione convenzionale dei cilindri.

La Fulvia era apprezzata per le sue doti di maneggevolezza e tenuta di strada, grazie alla distribuzione del peso ottimizzata. L’interno, nonostante le dimensioni compatte, risultava sufficientemente spaziosa e confortevole.

Nel 1969 la Lancia viene acquisita dal gruppo Fiat e sottoposta a un piano di ristrutturazione. A inaugurare il nuovo corso industriale saranno qualche anno dopo la Lancia Beta, con il compito di sostituire l’ormai anziana Fulvia, e la Gamma, in versione berlina e coupé, con il compito di presidiare l’alto di gamma.

Il successo però arriderà di nuovo alla Casa torinese solamente nel 1979 con la presentazione al pubblico della Lancia Delta, disegnata da Giorgetto Giugiaro sfruttando la base meccanica della Fiat Ritmo. Il successo fu clamoroso e la Delta si imporrà anche nelle competizioni sportive riportando in auge il marchio Lancia.

Gli anni ottanta saranno un fiorire di successi, suggellati dalla commercializzazione della Lancia Thema, una berlina di lusso frutto della collaborazione tra Lancia, Fiat, Saab e Alfa Romeo. La Thema offriva prestazioni di alto livello, un’elevato comfort di marcia e una vasta gamma di opzioni di personalizzazione. Era equipaggiata con motori potenti e presentava un design elegante e raffinato, con interni lussuosi e dotati di tecnologie all’avanguardia.

Dopo il lancio della Dedra, baciata da un buon successo commerciale, le vendite della casa torinese iniziarono a diminuire sensibilmente negli anni novanta.
La nuova generazione della Delta non riuscì a bissare i successi della precedente e anche la Lancia Kappa, ammiraglia della Casa chiamata a sostituire la Thema, non riuscì a invertire la parabola negativa.

Negli anni duemila il tentativo di rilancio del brand vede la presentazione di una gamma completamente rinnovata sono la Lybra, vettura di classe media disponibile in versione berlina e station wagon, affiancata dall’ammiraglia Thesis e dalle più piccole Lancia Y e Musa: due citycar che si dimostreranno molto apprezzate dal pubblico.

Nel 2009 l’accordo tra il gruppo Fiat e la Chrysler porterà ad un allargamento della gamma e della rete di vendita in Europa con il marchio statunitense - che ad eccezione dei paesi anglosassoni - sarà sostituito da quello Lancia. Una fusione che però porterà il marchio Lancia a perdere gradualmente il suo appeal e la sua identità distintiva.

Lancia Thema e Lancia Flavia sono rientrate in gamma condividendo le piattaforme di modelli Chrysler già esistenti, affiancando il Lancia Voyager (rebadging del famoso monovolume americano) e la Lancia Y.

Negli ultimi anni però la gamma è stata ridotta e l’azienda, dopo essersi focalizzata su versioni speciali e restyling dei modelli esistenti, si è concentrata unicamente sulla Lancia Ypsilon, la city car compatta che è diventata l’unico modello della gamma. Nonostante l’evoluzione della Lancia continui a suscitare dibattiti e discussioni tra gli appassionati di auto, la Lancia Ypsilon si è evoluta nel corso degli anni e rimane ancora popolare in Italia grazie anche a diverse speciali che ne mantengono elevato l’appeal.

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