E-Fuel: pronti i carburanti che salveranno l’Europa

Marco Lasala

23/03/2023

23/03/2023 - 17:18

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Auto elettriche, Unione Europea e carburanti sintetici, un tris che potrebbe cambiare nuovamente il futuro dell’automotive.

E-Fuel, carburanti sintetici, auto elettriche, dopo la decisione iniziale dell’Unione Europea e la posizione di alcuni paesi, quali la Germania e l’Italia, il futuro dell’automotive è pronto a una nuova virata.

Il Consiglio dell’Unione Europea non si è ancora pronunciato sullo switch finale dall’endotermico all’elettrico, la totale mancanza di infrastrutture capaci di favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile, è un fattore che è stato preso in seria considerazione, dopo la presa di posizione di diverse realtà leader nell’automotive, i cari e “vecchi” motori a benzina e diesel, potrebbero sopravvivere.

Le auto elettriche per quanto efficienti e soprattutto sicure, hanno prezzi ancora troppo elevati, mediamente il loro costo è ben superiore a quella di un’analoga versione con motore a benzina / diesel, a questo si aggiunge anche la scarsa presenza sul territorio, di colonnine di ricarica veloci e facilmente reperibili.

Carburanti alternativi: nuova svolta con gli e-Fuel

Sebbene tutto sia ancora in alto mare, la Commissione Europea, secondo fonti autorevoli, starebbe lavorando su di un piano alternativo per favorire l’entrata in gioco di nuovi carburanti sintetici che abbatterebbero notevolmente le emissioni di CO2 portandoli ai livelli bassissimi.

Una nuova categoria di veicoli è in arrivo, le Case automobilistiche potrebbero così adeguare le motorizzazioni dei loro modelli, creando gamme compatibili con gli e-fuel.

Ma non finisce qui, perché i veicoli capaci di marciare con gli e-fuel dovranno essere incompatibili con i carburanti normali, una proposta che potrebbe trovare il consenso di tutti i paesi Europei e che permetterà a tante aziende che da decenni producono anche pezzi di ricambio per i classici e cari propulsori endotermici, di salvarsi.

L’Europa è la culla dell’automotive, lasciare lo scettro a nuove realtà emergenti oltre continente, sarebbe un vero peccato, perché potrebbe cancellare una tradizione che è nata sulle emozioni e sulla passione e che nel tempo ha creato milioni di posti di lavoro.

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