E-Fuel: a rischio la delega della Commissione europea

Gaetano Cesarano

26/09/2023

26/09/2023 - 09:58

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In molti stanno festeggiando il nuovo e meno stringente regolamento per le omologazioni Euro 7, ma nel frattempo si annuvola il futuro per la deroga ai carburanti sintetici e-fuel.

La Commissione europea sta preparando una proposta che potrebbe mettere in discussione l’effettiva ammissibilità degli e-fuel come alternativa ai carburanti tradizionali.

La possibilità di prevedere una deroga agli e-fuel era stata già oggetto di contestazione nel febbraio di quest’anno quando la Germania - nel processo di approvazione della direttiva europea che impone lo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel nel 2035 - ha "puntato i piedi" per un’eccezione all’utilizzo di carburanti sintetici.

L’impegno dell’Unione europea per ridurre le emissioni di carbonio e combattere il cambiamento climatico continua però ad alimentare un dibattito che coinvolge governi, produttori di veicoli e ambientalisti.

Se da un lato infatti il nuovo regolamento di omologazione Euro 7 ha avuto il via libera del Consiglio competitività dell’Unione europea, con un testo che elimina i vincoli più restrittivi e rinvia di 2 anni i tempi di adozione della normativa, dall’altro il documento di deroga agli e-fuel potrebbe contemplare limiti davvero molto stringenti.

Sebbene sia ancora in fase di preparazione la proposta di adozione degli e-fuel fa riferimento a carburanti sintetici "completamente neutrali" in termini di emissioni di anidride carbonica.

La eFuel Alliance - gruppo di interesse che promuove la produzione industriale dei carburanti sintetici e che vede associate Exxon Mobil, Repsol, Eni e molti attori del settore automotive - accusa la Commissione europea di volersi tirare indietro rispetto alla promessa di consentire l’uso - e quindi l’immatricolazione - di nuovi veicoli a combustione alimentati con carburanti climaticamente neutri e privi di CO2.

Nella direttiva sulle energie rinnovabili è nata però una controversia interna tra la "Direzione generale
per il mercato interno, l’industria, l’imprenditorialità e le PMI" (DG Grow) e la "Direzione generale per l’azione per il clima" (DG Clima): la prima ha chiesto di allineare la deroga e-fuel alla direttiva sulle energie rinnovabili per una riduzione delle emissioni di CO2 del 70%, mentre l’altra - con una soluzione che al momento sembra prevalere - spinge per una riduzione totale delle emissioni.

Da eFuel Alliance fanno però notare che i carburanti sintetici se prodotti da fonti rinnovabili, sono climaticamente neutri e durante la loro combustione viene emessa solo CO2 catturata con il processo produttivo. La direttiva sulle energie rinnovabili considera però l’anidride carbonica prodotta non solo durante l’utilizzo del veicolo, ma anche per il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione del carburante: motivo per cui una riduzione delle emissioni del 100% è di fatto impossibile. Fino a quando trasporto e distribuzione non saranno coperti da energie rinnovabili, l’obiettivo di riduzione totale delle emissioni non è raggiungibile, senza considerare che non esiste nessuna valutazione d’impatto su come e quando potrebbe essere raggiunto.

Ralf Diemer, amministratore delegato della eFuel Alliance, ha sottolineato: "occorre dare all’industria la possibilità di raggiungere la neutralità climatica con obiettivi intermedi. Sembra che i legislatori europei perseguano condizioni che potrebbero avere senso a partire dal 2040, ma l’attuale intervento normativo della Commissione, già fin troppo forte, sta bloccando i nostri obiettivi anziché aiutarci a perseguirli con ambizione".

La proposta di deroga agli e-fuel è un passo importante verso l’obiettivo di eliminare gradualmente i veicoli a benzina e diesel, ma rappresenta anche una prova della necessità di regolamentare attentamente questa tecnologia per garantire una reale riduzione delle emissioni.

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