Carburante, volano i prezzi: il governo ci ripensa? Perché possono tornare gli sconti su benzina e diesel
I prezzi di benzina e diesel restano alti e al governo potrebbe non bastare dare la colpa agli speculatori: ecco perché potrebbero tornare gli sconti sulle accise dei carburanti.
Sui carburanti il governo presto potrebbe fare un passo indietro. Questo è il sentore alla vigilia del vertice a Palazzo Chigi sul caro-benzina alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dei vertici della Guardia di Finanza.
Anche se gli ultimi sondaggi politici continuano a dare il centrodestra in salute, le recenti polemiche sull’aumento del prezzo della benzina e del diesel stanno mettendo in difficoltà un governo che, finora, si è limitato a puntare il dito contro presunti speculatori sguinzagliando la Guardia di Finanza e Mister Prezzi.
La storia del resto è ben nota: nella legge di Bilancio il governo Meloni ha deciso di non prorogare lo sconto sulle accise dei carburanti in vigore dallo scorso marzo, provocando così a partire dal primo gennaio un rialzo dei prezzi alla pompa.
A oggi il costo medio al self service della benzina è di 1,965 euro al litro mentre il gasolio è a 2,023 euro al litro; considerando che a inizio anno sono scattati tutta una serie di aumenti tecnici per i carburanti, se togliamo i 30 centesimi totali del precedente sconto i prezzi non sembrerebbero scostarsi notevolmente rispetto a quelli di qualche settimana fa.
Come è emerso dai controlli della Guardia di Finanza, non mancherebbero però i distributori che starebbero facendo i furbi, ma il governo è perfettamente conscio che la sua “strategia difensiva” non può basarsi soltanto sul dare la colpa a un manipolo di speculatori.
Carburante: tornano gli sconti?
Mentre i cittadini sono sempre più scontenti per l’aumento del prezzo della benzina e in rete continuano a rimbalzare i video e i post di quando Matteo Salvini e Giorgia Meloni promettevano il progressivo addio alle accise sui carburanti, il governo a breve dovrà decidere come gestire una situazione che sta diventando sempre più delicata.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato che, nel caso in cui il prezzo del carburante dovesse assestarsi stabilmente sopra quota 2 euro al litro, gli sconti potrebbero essere reintrodotti.
Una decisione questa che potrebbe essere presa già nel vertice di oggi, visto che Meloni e Salvini da sempre sono molto sensibili ai malumori della piazza anche se si tratterebbe di una autentica abiura della decisione presa a novembre.
In più la reintroduzione dello sconto produrrebbe minori entrate per lo Stato pari a 1 miliardo al mese, soldi questi che il governo ha messo in conto di spendere in altra maniera: se ad aprile poi dovrà essere fatta una sorta di manovra bis per rifinanziare le misure contro il caro-bollette, la coperta potrebbe essere corta.
In teoria Giorgia Meloni ha promesso misure strutturali per quanto riguarda i carburanti, ma si tratta di un obiettivo di legislatura che nel centrodestra promettono che sarà portato a termine entro i prossimi cinque anni.
Di certo Meloni sul delicato tema dell’aumento del prezzo della benzina non può più continuare a nascondersi, con delle novità che potrebbero arrivare già nelle prossime ore visto il vertice in programma a Palazzo Chigi.
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