Benzina, prezzi più alti per pagare meno l’assicurazione: chi ci guadagna e quanto si risparmia con la nuova proposta

Stefano Rizzuti

19 Aprile 2023 - 12:07

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Eliminare le imposte provinciali sull’Rc auto e aumentare le accise su benzina e diesel: a chi conviene questa proposta e quanto si può risparmiare?

Pagare di più la benzina per risparmiare qualcosa sull’assicurazione. Una possibilità di cui si è discusso in commissione Finanze alla Camera e che porterebbe a un risparmio sull’Rc auto in cambio di un aumento delle accise sui carburanti.

La possibilità di cui si discute è quella di eliminare l’imposta provinciale che si paga sull’Rc, che può andare dal 12,5% al 16% del premio base: verrebbe trasformata in un’accisa su benzina e diesel. Per qualcuno una proposta del genere può risultare conveniente, per altri meno.

Proprio per capire chi ci potrebbe guadagnare da questo scenario, Facile.it ha provato a fare alcune simulazioni, grazie alle quali ha individuato quelle categorie che potrebbero avere effettivamente un risparmio grazie a questa novità.

Quanto costa l’Rc auto con l’imposta provinciale

L’osservatorio Rc auto di Facile.it sostiene che l’eliminazione dell’imposta provinciale porterebbe a una riduzione del costo del premio base che oscilla tra il 12,5% e il 16%. Prendendo i dati dello scorso mese, il calcolo effettuato da Facile.it evidenzia che in Italia, in media, servono 526 euro per assicurare un veicolo: senza l’imposta al 16%, quella più diffusa nelle province italiane, la cifra scenderebbe a 459 euro. Il risparmio sarebbe di 67 euro.

Quanto aumenterebbe il prezzo della benzina

Il calcolo parte da un dato: nel 2021 il gettito fiscale generato dall’imposta provinciale sull’assicurazione auto è stato di circa 2 miliardi di euro. Per ottenere le stesse entrate sarebbe necessario introdurre una nuova accisa sul carburante di 0,05 euro al litro: in questo caso la cifra deriva dal fatto che in Italia lo scorso anno sono stati consumati circa 39 miliardi di litri di carburante.

Se si prende il prezzo medio al distributore della settimana del 10 aprile, l’aumento sarebbe del 3,5%: si passerebbe da 1,88 a 1,94 euro al litro per la benzina e da 1,77 a 1,83 euro al litro per il diesel.

Benzina e Rc auto, chi ci guadagnerebbe

Per capire chi potrebbe guadagnare da questo scambio tra imposta provinciale sull’Rc auto e accise sulla benzina bisogna ovviamente considerare il consumo di carburante di ogni singolo automobilista. La simulazione prende per esempio in considerazione un’auto di classe media a benzina che percorre 10mila chilometri in un anno: la maggiore spesa sul carburante sarebbe di 40 euro, con un risparmio di 26 euro rispetto a quanto avrebbe speso con l’imposta provinciale sull’assicurazione. Per un’auto diesel il risparmio sarebbe di 33 euro.

Più chilometri si percorrono e minore è il vantaggio: con 16.500 chilometri l’anno il risparmio sparirebbe. Sopra questo limite, invece, ci si andrebbe a perdere: con 20mila chilometri si andrebbero a spendere, in un anno, circa 14 euro in più. Ovviamente con meno chilometri percorsi il risparmio sale: con 5mila chilometri in un anno si potrebbero risparmiare oltre 40 euro. Questa proposta quindi sarebbe più favorevole per chi utilizza poco l’automobile e molto meno favorevole per chi invece lo fa spesso, magari per lavoro (pensiamo ai camionisti o ai tassisti, per esempio).

Chi può trarre ancora più vantaggio

Il beneficio potrebbe essere maggiore in quelle zone in cui i premi medi sono più alti. Per esempio, secondo i dati di Facile.it, nello scorso mese in provincia di Napoli l’assicurazione di un’automobile costava 1.005 euro: senza l’imposta provinciale si scenderebbe a 878 euro. Per un automobilista napoletano con 10mila chilometri percorsi in un anno, quindi, il risparmio sarebbe di 87 euro. E il vantaggio resterebbe tale fino ai 31mila chilometri percorsi annualmente.

Meno vantaggi ci sarebbero per gli automobilisti di altre zone, in cui si paga meno di assicurazione. Per esempio a Milano il prezzo medio è di 417 euro, che diventerebbero 364 senza imposta provinciale: a fronte di 10mila chilometri percorsi l’anno il risparmio sarebbe solo di 12 euro e sopra i 13mila chilometri verrebbe azzerato. In sostanza questa proposta potrebbe rendere meno forti gli squilibri sui premi assicurativi pagati in diverse zone d’Italia.

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