Benzina e diesel, i prezzi saliranno: quando conviene fare il pieno e perché il governo Meloni ha alzato le accise sui carburanti
Il governo Meloni ha alzato le tasse sui carburanti: dal 1° dicembre potrebbe salire il prezzo di benzina e diesel, ma l’esecutivo punta sul calo del petrolio. Ecco quando conviene fare il pieno.
Il prezzo di benzina e diesel sta per salire. Il governo di Giorgia Meloni ha infatti deciso di tagliare lo sconto sulle accise a partire dal 1° dicembre, da 30,5 a 18,3 centesimi (tranne per gli autotrasportatori). L’aumento, quindi, sarà di 12,2 centesimi, con una possibile stangata per le famiglie in media da 146 euro annui, almeno secondo il Codacons.
Per il presidente Carlo Rienzi, infatti, ogni pieno costerà circa 6 euro in più, ma ci potrebbero essere anche “pesanti effetti indiretti”, con “un aumento dei prezzi al dettaglio per i beni trasportati, considerato che l’85% delle merce in Italia viaggia su gomma”, e “conseguenze negative sull’inflazione, in un momento in cui i listini al dettaglio andrebbero calmierati”.
Negli ultimi giorni, tuttavia, il prezzo della benzina stava calando, trascinato in basso da un valore del petrolio sui mercati internazionali, soprattutto Brent e Wti, in caduta libera. Proprio su questo punta Meloni, assieme all’imposizione di un price cap europeo proprio sul greggio. Ne stanno discutendo gli ambasciatori dei vari governi Ue, con l’idea di imporre una soglia da condividere poi con i vertici del G7. Insomma: l’ideale per il governo sarebbe risparmiare soldi pubblici alzando le accise e avere prezzi che si mantengono più o meno uguali, visto l’andamento di mercato del petrolio. Ma possiamo essere certi che sarà così?
Il prezzo attuale di benzina e diesel
Gli ultimi dati elaborati da Staffetta Quotidiana parlano di una benzina in modalità self service che scende sotto quota 1,7 euro/litro in media nazionale, mentre il gasolio è sotto gli 1,8 euro/litro. Inoltre proprio oggi Tamoil ha diminuito di un centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina e di 3 cent/litro quelli del gasolio.
La benzina self service è a 1,694 euro/litro, il diesel a 1,793 euro/litro. Quanto al servito i prezzi medi sono:1,839 euro/litro e 1,938 euro/litro. Secondo l’Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico, nella settimana tra il 14 il 20 novembre, rispetto ai sette giorni precedenti, il prezzo medio della benzina è sceso del 12,82%. Quello del gasolio per auto, invece, è calato del 42,54% e quello del Gpl del 5,37%.
Aumento delle accise contro le promesse elettorali
Se i prezzi rimanessero così, a partire dal 1° dicembre la benzina in modalità self service supererebbe gli 1,81 euro al litro, mentre il gasolio tornerebbe vicino ai 2 euro al litro. Per questo motivo secondo Massimiliano Dona, numero uno dell’Unione Nazionale Consumatori, la decisione del governo è “un atto da kamikaze, un suicidio politico”, per un esecutivo che, sostiene, “ha poche idee e confuse”.
Soddisfatta invece la Angac-Confsal, Associazione nazionale gestori autonomi carburanti, secondo cui il governo si sta muovendo bene su vari fronti e, per quanto riguarda il taglio dello sconto sulle accise, chiede che si possa tramutare in rimborso in compensazione dell’anticipo fatto dai gestori per la merce in giacenza al 21 marzo.
C’è da notare, in ogni caso, che l’aumento delle accise va contro le promesse elettorali di Fratelli d’Italia e Lega, che per anni hanno protestato per un prezzo dei carburanti troppo alto, con tasse legate ad eventi catastrofici accaduti in Italia anche oltre 50 anni fa. Entrambi i partiti avevano promesso di abbattere e non rischiare di aumentare il costo della benzina.
Carburanti, come cambieranno i prezzi?
Il prezzo del petrolio sta scendendo sui mercati internazionali perché c’è incertezza sull’andamento generale dell’economia. In particolare i timori di una recessione nel 2023 in Europa e negli Stati Uniti fanno pensare che la domanda di petrolio possa scendere in maniera importante e questo frena gli investitori e i produttori. L’Opec, infatti, ha iniziato un primo ciclo di tagli all’offerta.
Su questo scenario pesano le politiche monetarie restrittive delle banche centrali occidentali, il previsto rallentamento economico della Cina e le sanzioni contro le esportazioni petrolifere russe (che creano incertezza sull’offerta di quello che è il secondo produttore mondiale).
Dopo il via libera da parte del G7 l’Unione europea vuole imporre un price cap sul petrolio russo da vendere a Paesi terzi. In pratica gli operatori europei potrebbero acquistare il petrolio da Mosca entro una cifra massima di prezzo. L’operazione riguarderebbe il greggio in arrivo tramite oleodotti. Quello trasportato via mare, infatti, sarà bandito dall’Europa dal prossimo 31 dicembre, con l’embargo già approvato lo scorso maggio.
Gli ambasciatori europei ragionano su un tetto al prezzo del petrolio russo tra i 65 e i 70 dollari al barile. Un price cap che sarebbe “più generoso” nei confronti di Mosca rispetto a quanto molti si aspettavano, ma comunque limiterebbe gli aumenti e le speculazioni, colpendo almeno in parte la Russia.
Benzina e diesel, quando conviene fare il pieno?
Con questo scenario è lecito pensare che il prezzo della benzina continuerà a scendere da qui al 30 novembre, anche se lievemente, mentre a partire da dicembre scatterà l’aumento di 12,2 centesimi al litro. Quindi per tutti i carburanti il momento più strategico per fare il pieno sarà proprio alla fine di questo mese, prima del salasso dovuto all’aumento delle accise.
© RIPRODUZIONE RISERVATA