Auto elettriche: indagine UE sulle sovvenzioni cinesi

Gaetano Cesarano

13/09/2023

13/09/2023 - 12:54

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La Commissione UE avvia un’indagine sui sussidi cinesi alle auto elettriche per distorsione del mercato.

Nel discorso annuale sullo stato dell’Unione al Parlamento UE di Strasburgo, il presidente Ursula Von der Leyen ha affermato che la Commissione europea ha avviato un’indagine sui sussidi concessi in Cina ai produttori di veicoli elettrici.

Solo ieri l’agenzia di stampa Xinhua aveva diffuso i dati dell’associazione cinese dei produttori di automobili, indicando un aumento del +110% delle esportazioni cinesi di veicoli elettrici in un confronto con i primi otto mesi del 2022. Il rapporto registra un totale di 727.000 unità esportate di cui 665.000 full electric (+120%) e 62.000 ibride plug-in (+73,5%)

Alla platea gremita di legislatori Ursula von der Leyen, confermando l’indagine, ha sottolineato: "L’Europa è aperta alla concorrenza ma non a una corsa al ribasso. Dobbiamo essere consapevoli dei rischi che affrontiamo" ed ha aggiunto:

Il settore dei veicoli elettrici è cruciale per il nostro Green Deal ed ha un enorme potenziale in Europa, ma i mercati sono inondati da auto elettriche cinesi i cui prezzi sono mantenuti artificialmente bassi da enormi sussidi statali. Ciò sta distorcendo il mercato e poiché non accettiamo distorsioni dall’interno non le accetteremo nemmeno dall’esterno

L’annuncio inaspettato segna l’ennesimo ostacolo sulla strada delle relazioni tra Europa e Cina e arriva dopo l’accordo tra Stati Uniti ed UE per ridurre - anziché tagliare completamente - la dipendenza da Pechino.

Pur affermando che il blocco europeo deve difendersi da pratiche sleali, Ursula von der Leyen ha comunque precisato che è altrettanto importante mantenere aperte le linee di comunicazione con il governo cinese: "Ridurre il rischio, non disaccoppiare. Questo sarà il mio approccio al vertice UE-Cina di fine anno".

Nei primi giorni di settembre, nel corso della recente mostra IAA Mobility a Monaco, i presidenti dei più grandi gruppi automobilistici europei avevano dichiarato di essere cauti nei confronti della minaccia competitiva rappresentata dalle aziende cinesi con l’industria automotive impegnata a strutturare partnership strategiche per lo sviluppo di nuove tecnologie.

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