Tavolo Sviluppo Automotive: cosa prevede in concreto?
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha istituito un tavolo di lavoro per lo sviluppo del settore automotive: scopriamo in dettaglio cosa prevede e le attese delle aziende coinvolte.
L’insediamento del Tavolo per lo Sviluppo dell’Automotive presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha l’obiettivo di intraprendere un percorso comune con tutte le parti coinvolte (Governo, Regioni, Sindacati e associazioni della filiera) con l’obiettivo di sostenere la produzione di veicoli in Italia, promuovendo la transizione dell’industria automobilistica verso l’elettrificazione e la sostenibilità.
Il Tavolo per lo Sviluppo Automotive vede quindi la partecipazione di Stellantis, gruppo automobilistico cui fanno capo i più grandi stabilimenti automobilistici del Paese, le Regioni che ospitano i siti produttivi, i sindacati e l’Anfia, l’associazione nazionale della filiera automotive.
Tutti i partecipanti hanno l’obiettivo di creare le condizioni per sostenere la produzione di veicoli in Italia nei prossimi anni con l’ambizione di raggiungere 1 milioni di veicoli tra auto e mezzi commerciali
Quali sono gli obiettivi del Tavolo per lo Sviluppo Automotive?
Il Tavolo per lo Sviluppo Automotive ha come obiettivo principale quello di aumentare i livelli produttivi degli stabilimenti italiani, che nel 2023 hanno raggiunto solo 600 mila unità, ben lontane dal milione auspicato da Stellantis e dal Governo.
L’obiettivo finale dipende da fattori specifici come la cancellazione di norme regolamentari come l’Euro 7, per continuare a produrre auto di piccole dimensioni a prezzi accessibili, il sostegno del mercato, attraverso incentivi alle vendite, e la competitività dei costi, compresi quelli energetici, per l’intera catena di fornitura.
Per farlo il Tavolo per lo Sviluppo Automotive si propone di:
- Consolidare i centri di ingegneria e ricerca, per sviluppare modelli innovativi e competitivi sul mercato globale
- Investire su tecnologie avanzate, come la connettività, l’intelligenza artificiale e la guida autonoma
- Riqualificare le competenze dei lavoratori, per adeguarle alle nuove esigenze del settore
- Sostenere la riconversione della componentistica, per favorire la transizione verso i veicoli elettrici
- Sostenere una rete di ricarica capillare e accessibile, per incentivare la domanda di auto elettriche da parte dei consumatori
Quali sono le sfide e le opportunità del Tavolo per lo Sviluppo Automotive?
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy immagina un tavolo di confronto continuativo, trasparente e inclusivo tra tutti gli attori coinvolti nel settore automobilistico italiano. Il suo successo dipenderà dalla capacità di ogni stakeholder di abbracciare il cambiamento necessario a 360°, in modo proattivo e sincero, a beneficio dell’industria e dei clienti.
Tra le sfide che il Tavolo per lo Sviluppo Automotive dovrà affrontare, ci sono:
- Il rispetto degli impegni ambientali e climatici, che richiedono una riduzione delle emissioni di CO2 e una maggiore efficienza energetica
- La concorrenza internazionale, che impone di mantenere elevati standard di qualità, sicurezza e innovazione
- La normativa europea, che prevede l’introduzione della norma Euro 7 nel 2025, considerata troppo restrittiva da Stellantis e da altri costruttori
- Il costo dell’energia, che in Italia è tra i più alti d’Europa e penalizza la competitività delle imprese
Tra le opportunità che il tavolo di confronto sul settore automotive potrà cogliere ci sono:
- Il potenziale di crescita del mercato italiano, che nel 2023 ha registrato una ripresa delle vendite di auto dopo il crollo causato dalla pandemia
- Il ruolo di leader di Stellantis, che con i suoi 14 marchi e la sua presenza globale può offrire una gamma di prodotti diversificata e adatta a ogni esigenza
- Il sostegno del Governo, che ha previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) una serie di misure a favore del settore, tra cui incentivi, investimenti in infrastrutture e formazione
- La collaborazione tra le Regioni, che hanno espresso la volontà di coordinare le proprie politiche industriali e territoriali per sostenere lo sviluppo del comparto
Cosa si aspettano i protagonisti del Tavolo di Sviluppo Automotive?
Il Tavolo per lo Sviluppo Automotive rappresenta una grande occasione per il settore automobilistico italiano, che ha bisogno di un rilancio dopo anni di crisi adeguandosi alle nuove sfide del mercato. Ecco cosa si aspettano i protagonisti del "TSA":
- Stellantis punta a rafforzare la sua posizione in Italia, dove ha investito oltre 5 miliardi di euro negli ultimi anni e dove impiega circa 50.000 persone. Il gruppo guidato da Carlos Tavares chiede di rivedere le future norme di omologazione Euro 7 per non distogliere investimenti sulle altre tecnologie, di incentivare la vendita di veicoli elettrici e migliorare il costo dell’energia.
- Il ministero guidato da Adolfo Urso ha il compito di coordinare il Tavolo di Sviluppo e di garantire il rispetto degli obiettivi fissati nel protocollo d’intesa con l’Anfia. Il Mimit si propone di favorire il dialogo tra le parti e di monitorare gli esiti delle azioni intraprese.
- Le Regioni che ospitano gli stabilimenti di Stellantis sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Piemonte ed Emilia-Romagna. Le Regioni si impegnano a sostenere il Tavolo per lo Sviluppo Automotive con le proprie risorse e competenze, e a creare sinergie tra le diverse realtà territoriali.
- I sindacati rappresentano gli interessi dei lavoratori del settore, che sono circa 200.000 in Italia, e puntano a salvaguardare i livelli occupazionali e retributivi, chiedendo un piano di riqualificazione professionale per i dipendenti delle aziende automotive.
- L’Anfia, associazione che riunisce i costruttori di componenti per l’industria automobilistica (circa 2.000 aziende che danno lavoro a oltre 100.000 persone), auspica una riconversione della filiera verso i veicoli elettrici e a basse emissioni, e sollecita il sostegno del Governo e delle Regioni.
Gli investimenti Stellantis in Italia
Nel corso del primo incontro tenutosi nei giorni scorsi presso il Mimit, i referenti Stellantis hanno fatto il punto sui vari impianti in Italia:
- L’azienda partecipa, come parte della joint venture con Saft/TotalEnergie e Mercedes-Benz nella Automotive Cells Company (ACC), al progetto di costruzione a Termoli della terza Gigafactory europea di ACC
- Nello stabilimento di Melfi, in Basilicata, è prevista la produzione di varie auto elettriche per diversi marchi Stellantis con avvio nell’ultimo trimestre del 2024
- Il sito produttivo di Pratola Serra rafforzerà la propria capacità di fornire motori Diesel B2.2 per forniture globali
- Lo stabilimento di Atessa sarà uno dei principali punti di produzione a livello mondiale per veicoli commerciali elettrificati a marchio Citroën, Fiat Professional, Opel, Peugeot e Vauxhall
- Il sito di Pomigliano d’Arco ospita la produzione di Alfa Romeo Tonale e Dodge Hornet per il mercato statunitense. Se gli sviluppi normativi e le condizioni competitive lo consentiranno, è intenzione di Stellantis estendere il ciclo di vita della Fiat Panda e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo di nuovi modelli.
- Lo stabilimento Stellantis di Cassino si sta attualmente riorganizzando per introdurre la piattaforma elettrica per la prossima generazione di veicoli Alfa Romeo e Maserati.
- A Cento è stata creata un’importante business unit dedicata alla produzione di motori industriali e marini.
A parte le dichiarazioni dei protagonisti, dal primo tavolo di confronto non sono emerse particolari novità. Il ministero ha però annunciato diversi tavoli di lavoro con focus specifici:
- produzione, che può contare su un fondo di circa 6 miliardi di euro
- componentistica ed efficientamento produttivo,
- sviluppo e innovazione del settore
- occupazione e formazione
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