Superbollo abolito? Cosa prevede la riforma fiscale 2023
La riforma fiscale 2023 segna un nuovo passaggio per il rinnovamento della tassazione in ambito automobilistico alla ricerca di un equilibrio tra equità fiscale e possibile riduzione delle entrate statali.
Nel contesto della tanto attesa riforma Fiscale 2023, uno degli elementi più discussi è stata l’abolizione del cosiddetto "superbollo".
Introdotto nel 2011 come misura ecologica e per generare maggiori entrate fiscali, il superbollo ha sempre suscitato numerose polemiche nel corso degli anni poiché considerato eccessivamente gravoso per chi possiede automobili di lusso o sportive ma non particolarmente inquinanti.
Superbollo e riforma fiscale 2023
La legge delega per la riforma fiscale 2023, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 14 agosto, ha introdotto una serie di cambiamenti significativi nel sistema fiscale italiano, ma per quanto riguarda il superbollo non fa riferimento alla sua immediata abolizione.
Secondo le nuove disposizioni, la tassa sulle auto ad alte prestazioni verrà gradualmente ridotta e probabilmente eliminata entro un periodo di tempo definito.
Nella fattispecie con l’articolo 10 relativo ai principi e ai criteri per la razionalizzazione dei tributi indiretti diversi dall’IVA il legislatore si impegna a:
Riordinare le tasse automobilistiche, anche nell’ottica della razionalizzazione e semplificazione del prelievo, valutando l’eventuale e progressivo superamento dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, aventi potenza superiore a 185 chilowatt, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica a carico del settore delle tasse automobilistiche
Abolizione del superbollo: una questione complessa
L’abolizione del superbollo genera reazioni contrastanti da parte del pubblico e degli esperti economici, poiché solleva interrogativi sulla giustizia fiscale, sull’ambiente e sulle implicazioni per il settore automobilistico:
- Equità fiscale: mentre alcuni applaudono alla possibile fine di una tassa percepita come ingiusta, altri ritengono che l’abolizione del superbollo favorisca i possessori di veicoli di lusso senza considerare le necessarie implicazioni di altra natura
- Implicazioni ambientali: l’abolizione del superbollo potrebbe disincentivare l’adozione di veicoli ecologici, rallentando gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la transizione verso una mobilità sostenibile
- Industria automobilistica: i minori costi di mantenimento potrebbero avere un impatto positivo sul settore automobilistico stimolando la vendita di veicoli di lusso
- Riduzione delle entrate: la perdita di introiti dovuta all’abolizione del superbollo rende necessario identificare delle alternative sotto forma di nuove forme di tassazione o rimodulazione di altre imposte
Dal 2011 a oggi il superbollo è costato agli automobilisti italiani circa 100 milioni di euro all’anno, portando nelle casse dello Stato un totale approssimato di 1,2 miliardi di euro, ovvero una cifra ben al di sotto di quanto inizialmente preventivato per risanare i conti pubblici.
La Legge di bilancio 2024 potrebbe rilanciare nuovamente il tema dell’abolizione del superbollo anche se appare assai difficile che si possano reperire le risorse necessarie. Per il futuro la sfida principale sarà pertanto quella di bilanciare l’equità fiscale con la necessità di affrontare un rinnovamento della tassazione automobilistica.
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