Distanza di sicurezza: cos’è e come si calcola
La distanza di sicurezza è di fondamentale importanza per prevenire un incidente: ecco come si calcola e da cosa dipende.
La distanza di sicurezza è lo spazio di strada libera da mantenere rispetto al veicolo che ci precede per permettere al nostro veicolo, in caso di emergenza o pericolo, il completo arresto senza scontrarsi con il veicolo davanti. Mantenere la corretta distanza di sicurezza è uno dei comportamenti al volante più importanti per la sicurezza stradale e della guida preventiva.
Ma come si calcola la distanza di sicurezza per viaggiare in auto minimizzando i rischi di incidente? Da quali fattori dipende la distanza minima? Ci sono dei trucchi per tenere la giusta distanza in modo semplice e intuitivo? In questo articolo vediamo di dare una risposta a tutte queste domande.
Distanza di sicurezza: cos’è e da cosa dipende
Fin da quando a scuola guida ci viene spiegata l’importanza della distanza di sicurezza, l’aspetto che più interessa per rispettarla correttamente è il suo calcolo. Ma esiste, quindi, una formula per la distanza di sicurezza auto? Purtroppo, non è possibile trovare un sistema semplice per calcolarla in modo univoco e valevole per tutte le situazioni: è impossibile generalizzare perché le variabili che determinano lo spazio di arresto di un veicolo sono diverse.
La distanza di sicurezza dipende infatti dal tipo di veicolo, dallo stato di manutenzione, dalla sua massa ma anche dalla potenza dell’impianto frenante e dalla qualità degli pneumatici. Ancora, altre variabili che determinano la distanza sono le condizioni dell’asfalto, la visibilità in un determinato tratto di strada e le condizioni meteorologiche. Tra i fattori che influiscono ci sono anche le condizioni del traffico e la pendenza della strada.
Non sono da meno le caratteristiche del guidatore: si va dall’età all’acutezza visiva, alla prontezza dei riflessi e alle abilità di guida in generale. Ultima, ma non per importanza, troviamo la velocità del veicolo, che determina la lunghezza dello spazio di arresto.
Distanza di sicurezza: come si calcola?
Come abbiamo detto il calcolo della corretta distanza di sicurezza in condizioni di guida reale è impossibile perché i fattori da tenere in considerazione sono troppi e perché alla guida di un veicolo non è possibile mettersi a fare dei complessi calcoli matematici.
Per aiutarci a tenere la corretta distanza è però utile ricorrere ad un po’ di fisica, che ci permette di renderci conto di quanto spazio abbiamo bisogno in relazione con la velocità che teniamo. Un veicolo che viaggia alla velocità di 100 km/h percorre 27,8 metri al secondo, mentre se va alla velocità di 50 km/h percorre 13,8 metri al secondo.
L’importanza del tempo di reazione
Questi dati dicono poco se presi da soli, ma diventano significativi se confrontati con i tempi di reazione, chiaramente medi, cioè riferiti ad una persone di buon condizioni psichiche e fisiche. Per tempo di reazione si intende il lasso temporale tra quando il guidatore si accorge del pericolo a quando inizia a frenare. Di solito il tempo di reazione va da mezzo secondo a un secondo e mezzo, quindi per semplificare possiamo considerare il tempo di 1 secondo.
Se un’auto viaggia a 100 km/h e il veicolo che la precede frena all’improvviso, prima che il conducente se ne accorga e inizi la frenata sono già stati percorsi circa 27 metri. Proprio questa distanza è il minimo che dovremmo tenere, perché anche l’auto che precede ha bisogno di un ulteriore spazio per arrestarsi. In altre parole, si può – teoricamente – considerare come distanza di sicurezza minima quella che si percorre nel tempo di reazione (e non lo spazio totale di arresto).
Quanto appena affermato vale però solo in linea teorica, perché nella realtà non possiamo sapere quale è lo spazio d’arresto effettivo del veicolo che ci precede. Potrebbe infatti avere un ottimo impianto frenante con freni a disco (o addirittura carboceramici) e gomme di alta qualità che riducono gli spazi di arresto: in questo caso potrebbe fermarsi in una distanza molto inferiore alla nostra (ad esempio 40 metri contro i nostri 60 metri) e, di conseguenza, anche se tenessimo una distanza di sicurezza pari a quella percorsa nel tempo di reazione, il risultato sarebbe comunque una collisione.
I valori alle diverse velocità
Per avere una idea di massima della distanza di sicurezza da tenere, ecco una tabella con i valori riferiti alle velocità sulle principali tipologie di strade.
Distanza di sicurezza a 50 km/h | Distanza di sicurezza a 60 km/h | Distanza di sicurezza a 90 km/h | Distanza di sicurezza a 100 km/h | Distanza di sicurezza a 130 km/h |
---|---|---|---|---|
Spazio percorso nel TdR: 14 m |
Spazio percorso nel TdR: 17 m |
Spazio percorso nel TdR: 25 m |
Spazio percorso nel TdR: 28 m |
Spazio percorso nel TdR: 36 m |
Spazio frenata (medio teorico): 11 m |
Spazio frenata (medio teorico): 16 m |
Spazio frenata (medio teorico): 35 m |
Spazio frenata (medio teorico): 43 m |
Spazio frenata (medio teorico): 72 m |
Spazio di arresto totale: 25 m |
Spazio di arresto totale: 33 m |
Spazio di arresto totale: 60 m |
Spazio di arresto totale: 71 m |
Spazio di arresto totale: 108 m |
TdR: Tempo di Reazione (valore medio pari a 1 secondo)
Tra i fattori che aumentano anche considerevolmente gli spazi di frenata ci sono:
• la pioggia: lo spazio di arresto aumenta circa del 20-30%;
• la neve o i fondi ghiacciati: gli spazi di arresto possono aumentare fino a 4 volte:
• la stanchezza: in condizioni psicofisiche non ottimali il tempo di reazione può aumentare in modo anche considerevole.
Un trucco pratico per calcolare la distanza di sicurezza
Dopo tutta la teoria che abbiamo esposto finora che, come abbiamo detto, varia in base a molti fattori, passiamo ad un metodo pratico, che alla fine può risultare molto più utile nella guida di tutti i giorni.
Dato che il tempo medio di reazione abbiamo detto che è di 1 secondo, per essere sicuri possiamo tenerci ad un tempo almeno doppio (ovviamente se sarà maggiore saremo in una condizione di ancora maggiore sicurezza). In pratica dovremmo stare sempre ad almeno 2 secondi dal veicolo che ci precede, 3 secondi se stiamo guidando in autostrada.
Come calcolare questo tempo? Per farlo possiamo prendere un punto di riferimento ben visibile, come ad esempio l’inizio di un cavalcavia o un segnale stradale. Quando l’auto che ci precede passa davanti al riferimento iniziamo a contare e smettiamo quando anche noi lo raggiungiamo: questo tempo deve essere di almeno 2 o 3 secondi. Un suggerimento: per essere sicuri di contare dei secondi interi (e non un tempo inferiore) possiamo pronunciare “1001”, “1002”, “1003” invece di 1, 2, 3.
Distanza di sicurezza minima: cosa dice il Codice della Strada
Per quanto riguarda il riferimento normativo, la fonte primaria è chiaramente il Codice della Strada. All’articolo 149, e in particolare al comma 1, viene disposto che “durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”.
Proprio a seguito dell’elevato numero di fattori che influiscono sulla distanza minima da tenere dal veicolo che precede, come detto sopra, il CdS non indica un valore specifico. Invece, si limita a parlare di una distanza sufficiente all’arresto senza che si verifichi una collisione. Solo nelle strade fuori dai centri abitati nelle strade ad una corsia per senso di marcia in cui sia presente un divieto di sorpasso per alcune categorie di veicoli, la distanza viene fissata in almeno 100 metri.
Un’altra fattispecie che il Codice prende in considerazione è quella delle macchine per la manutenzione delle strade in caso di neve (sgombraneve o spargitrici): in questo caso i veicoli devono tenere da queste una distanza minima di 20 metri.
Mancato rispetto della distanza di sicurezza: le sanzioni
Il Codice della Strada, ai commi 4, 5 e 6, stabilisce le sanzioni previste per chi non osserva la distanza di sicurezza minima dal veicolo che precede. La sanzione amministrativa prevista va da un minimo di 42 euro a un massimo di 173 euro.
La somma va ad aumentare nel caso in cui dalla mancata osservanza delle disposizioni previste dal Codice derivi un incidente con danno grave ai veicoli coinvolti, tale da comportare l’applicazione della revisione prevista all’articolo 80, comma 7. In questo caso la sanzione amministrativa va da un minimo di 87 euro a 344 euro. Se il guidatore è recidivo, cioè commette almeno due volte in due anni la violazione, viene comminata anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
Ancora maggiore la sanzione se dalla collisione per mancato rispetto della distanza di sicurezza vengono causati dei danni a persone. In questo caso la somma prevista va da 430 a 1.731 euro.
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