Cybersecurity e auto connesse: nuove tecnologie al servizio della sicurezza

Gaetano Cesarano

20 Novembre 2023 - 15:45

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Per molti automobilisti la possibilità di un attacco informatico all’auto è un’eventualità ancora molto lontana, ma le auto più moderne, connesse e tecnologiche, sono sempre più a rischio.

Il tema della cybersecurity interessa sempre di più il settore automotive. Le auto moderne sono sempre più connesse e per questo motivo anche più esposte al rischio di attacchi informatici.

I nuovi modelli garantiscono infatti una connettività elevata per utilizzare aggiornamenti over the air, ricevere informazioni sul traffico e controllare le principali funzioni dell’auto. E i dati sono una ricchezza che i veicoli generano ormai in abbondanza, esattamente come gli smartphone.

Che si tratti di motorizzazioni termiche o le più recenti auto ibride ed elettriche, il comune denominatore è sempre lo stesso: la connessione alla rete. Connessione che da un lato aumenta sicurezza e comfort alla guida, dall’altro offre opportunità ai "car hacker" di accedere rapidamente all’elettronica di bordo violandola per fini illeciti.

Per eludere le protezioni informatiche di un veicolo di ultima generazione possono essere sufficienti pochi secondi e se i dati personali - come nome, indirizzo, percorsi abituali, pagamenti digitali - possono essere usati per scopi illeciti o per ricatti, ad essere a rischio è anche il controllo delle funzioni dell’auto.

I sistemi di sicurezza preventiva come il SEP, acronimo di Security Electronic Pack, realizzato dall’italiana WiDna assumono pertanto una grande rilevanza per la protezione informatica dei veicoli più moderni.

WiDna nasce nel 2011 come spin-off di un’azienda leader nella produzione di antenne e cablaggi per molte case automobilistiche e dispone di un centro di ricerca la cui costante attività ha portato allo sviluppo di molteplici tecnologie brevettate fra cui l’ultima anti hackeraggio.

Pierpaolo Concina, CEO e fondatore dell’azienda, nel corso del recente Automotive Forum ha sottolineato che: "Elettronica e connettività offrono sicurezza e comfort, ma allo stesso tempo espongono il veicolo a rischi. Sicurezza attiva e passiva sono garantite, ma in futuro dovranno aggiungersi sicurezza preventiva e informatica. Il rischio non è percepito, ma le auto possono essere soggette a attività illecite, non limitate al solo furto".

Considerando che i dati sensibili gestiti da sistemi di infotainment e assistenti alla guida cresceranno notevolmente in futuro, per gli automobilisti le minacce informatiche sono una preoccupazione destinata ad aumentare.

Tra il 2019 e il 2022 violazioni e furti d’auto con tecniche hi-tech sono aumentati del 225%: un trend che WiDna punta a contrastare con i suoi sistemi proprietari hardware e software. Il SEP crea una barriera informatica che protegge l’auto in maniera più efficace rispetto agli standard attualmente utilizzati dai costruttori risultando elettronicamente invisibile per evitare di essere intercettato.

Collegato ad una centrale operativa dedicata, il sistema - grazie ad un app App dedicata al controllo del veicolo - è in grado di riconoscere in tempo reale eventuali azioni di furto e tentativi di intrusione nel sistema informatico di bordo per far scattare l’allarme e inibire l’elettronica del veicolo per impedirne lo spostamento. Proprio il Security Electronic Pack ha permesso di recuperare il 99,7% dei veicoli rubati che ne erano equipaggiati, rispetto ad una media italiana del 40%.

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