Targhe storiche: quanto costano, chi può richiederle e come fare

Gaetano Cesarano

27 Novembre 2023 - 10:15

condividi

Alla fine di un iter legislativo molto lungo è finalmente possibile richiedere le targhe storiche per i veicoli storici. Scopriamo modalità, costi e i casi in cui si può effettuare la richiesta.

La Gazzetta Ufficiale nelle scorse settimane aveva già segnato l’attesa pubblicazione del Decreto targhe storiche che consente di ottenere targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico.

Le disposizioni del decreto attuativo - decorsi ormai sessanta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale - a partire dal 27 novembre 2023 rendono quindi possibile dotare il proprio veicolo di interesse storico e collezionistico (individuato mediante il Certificato di Rilevanza Storica come disposto dall’art. 60 del Codice della Strada) di un prezioso corredo che per molti appassionati del settore completa le caratteristiche di originalità dell’auto.

Il decreto attuativo determina le modalità di applicazione della legge, a partire dalla richiesta che il proprietario dovrà presentare presso uno STA (Sportello Telematico dell’Automobilista) o un ufficio della Motorizzazione Civile. Le istanze posso essere avanzate per i veicoli di interesse storico e collezionistico dotati di Certificato di Rilevanza Storica radiati d’ufficio o per esportazione, per quelli reimmatricolati e per quelli di origine sconosciuta.

Chi può richiedere la targa storica

La targa storica può essere rilasciata ai proprietari di autoveicoli, motoveicoli e macchine agricole che rispondono ai seguenti requisiti:

  • già immatricolati in Italia e radiati d’ufficio ai sensi dell’articolo 96 del Codice della Strada
  • radiati per esportazione ai sensi dell’articolo 103 del Codice della Strada
  • radiati per trasferimento su area privata con richiesta presentata entro il 26 aprile 2006
  • radiati per demolizione prima del 30 giugno 1998, ad esclusione di quelli per i quali siano stati erogati contributi statali alla rottamazione
  • immatricolati in Italia e mai dismessi dalla circolazione, per i quali venga richiesta una reimmatricolazione con targa storica
  • privi di targhe e di documenti di circolazione, quando non risultino radiati né successivamente reimmatricolati in Italia

Allo stesso modo la targa storica può essere richiesta per veicoli in circolazione e ancora muniti di targa storica originale in caso di furto, smarrimento, distruzione o deterioramento della targa stessa.

Targhe Storiche Decreto Ministeriale

Targa storica per veicoli precedentemente radiati dal PRA

Il rilascio delle targhe storiche per i veicoli di interesse storico e collezionistico radiati dal PRA (d’ufficio o su richiesta del proprietario per esportazione all’estero) è subordinato alla presentazione presso uno STA o presso un ufficio della Motorizzazione Civile di un’istanza di nuova immatricolazione. In questo caso bisognerà produrre:

  • titolo di proprietà
  • certificato di rilevanza storica e collezionistica
  • certificato da cui risulti l’esito positivo della verifica tecnica di cui all’art. 215, comma 5, del regolamento

All’esito della procedura saranno rilasciati il documento unico e la targa storica con sigla alfanumerica e caratteristiche conformi a quelle del periodo storico di costruzione o a quelle che risultano essere iscritte negli archivi anche non informatici del PRA e da ricercare mediante visura richiesta dall’interessato.

Targa storica per veicoli di origine sconosciuta

Per i veicoli di interesse storico e collezionistico di origine sconosciuta - come per quelli radiati dal PRA - all’istanza di immatricolazione bisognerà allegare:

  • titolo di proprietà
  • certificato di rilevanza storica e collezionistica
  • certificato da cui risulti l’esito positivo della verifica tecnica di cui all’art. 215, comma 5, del regolamento

In questo caso l’istanza sarà accolta a condizione che il veicolo risulti comunque presente nell’Archivio Nazionale Veicoli (ANV) o nell’archivio del PRA.

Targa storica per veicoli circolanti a seguito di reimmatricolazione

Nel caso di veicoli di interesse storico e collezionistico circolanti a seguito di reimmatricolazione, e quindi con elementi di circolazione non coevi rispetto all’età della vettura, il rilascio della targa storica per veicoli è sempre subordinato alla presentazione presso uno STA o un ufficio della Motorizzazione dell’istanza di immatricolazione. In questo caso, trattandosi di veicoli circolanti, non è necessario produrre altra documentazione oltre alla richiesta stessa.

Quale targa storica si può richiedere

Con il decreto targhe storiche si possono ottenere le targhe con la grafica e la sigla alfanumerica della prima iscrizione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) della vettura.

Il recupero della targa storica vale per tutti i veicoli che a seguito di passaggio di proprietà, smarrimento targhe o reimmatricolazione siano dotati del nuovo modello con formato standard europeo o precedente. La condizione necessaria è che siano dotati di Certificato di Rilevanza Storica come disposto dall’art. 60 del Codice della Strada.

Quando non si può ottenere la targa storica

La targa storica può essere rilasciata solo a condizione che la stessa, nell’ANV o nell’archivio PRA, risulti essere stata precedentemente associata al veicolo di interesse storico e collezionistico per il quale viene richiesta l’immatricolazione o la reimmatricolazione.

Il recupero della targa auto storica non sarà possibile se:

Costi targhe auto storiche

Il rilascio delle targhe storiche è soggetto al pagamento di 549,00 euro per gli autoveicoli e di 274,50 euro per i motocicli e le macchine agricole. L’importo dovrà essere corrisposto tramite versamento con bollettino PagoPA generato dalla piattaforma dei pagamenti del Dipartimento della mobilita’ sostenibile del Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti.

Fase sperimentale fino a gennaio 2024

Dal 27 novembre 2023 al 5 gennaio 2024 sarà avviata la fase di sperimentazione per la richiesta delle targhe storiche con l’ausilio di un numero ristretto di operatori professionali individuati dalle associazioni nel settore della consulenza automobilistica. Successivamente, dall’8 gennaio 2024, le procedure per il rilascio saranno utilizzate da tutti gli Sportelli Telematici dell’Automobilista privati e dagli uffici della Motorizzazione Civile per l’immatricolazione e la reimmatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico non assoggettati all’obbligo di iscrizione al PRA.

Nulla da fare per il libretto di circolazione originale

L’obiettivo iniziale dell’ASI, ovvero l’Automotoclub Storico Italiano, che da tempo aveva sensibilizzato il legislatore sulle normative a tutela del motorismo storico, era ottenere targhe di immatricolazione e libretto di circolazione conformi alla grafica originale in vigore nell’anno di produzione dell’auto.

Se per la targhe però si è riusciti ad individuare una soluzione di massima soddisfazione per entrambe le parti, non si è purtroppo riusciti a fare altrettanto per i documenti cartacei.

Considerato che "le procedure di immatricolazione sono ormai ispirate al principio della totale digitalizzazione dei processi ai fini della semplificazione e della razionalizzazione dell’azione amministrativa e che dette finalità appaiono inderogabili" e che "l’esigenza di dover emettere il documento unico di circolazione e di proprietà anche con riferimento ai veicoli di interesse storico e collezionistico ne imporrebbe la compilazione a mano o mediante l’utilizzo di macchinari e processi meccanici obsoleti" non collegabili al Centro elaborazione dati della Motorizzazione Civile, il legislatore ha valutato di poter dare attuazione solo all’emissione delle targhe storiche conformi alla grafica originale e non del libretto di circolazione della prima iscrizione al PRA.

Argomenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA