Lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 è sbagliato: i risultati del sondaggio
I risultati del sondaggio di Money.it: in vista del probabile stop dal 2035 alle macchine a diesel e benzina, per il 43% dei rispondenti sarebbe assurdo porre un divieto del genere solo in Europa visto che sarebbe il resto del mondo a inquinare.
Lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 è sbagliato. Questo è il responso del sondaggio di Money.it, con i lettori che si sono schierati in larga maggioranza contro la normativa approvata dal Parlamento europeo e che ora, in virtù dell’opposizione anche dell’Italia, è stata depennata dell’agenda dello scorso Consiglio europeo dove sarebbe dovuto arrivare il disco verde definitivo.
Come si può vedere dai risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, il 43% dei rispondenti pensa che sarebbe assurdo porre un divieto del genere solo in Europa visto che sarà il resto del mondo a inquinare.
Se poi ci aggiungiamo anche il 34% di chi si è detto convinto che sarebbe sbagliato vietare le auto termiche per legge visto che dovrebbe essere il mercato a decidere, si arriva così a un totale del 77% di contrari.
Un esito bulgaro per il sondaggio, visto che soltanto il 14% dei rispondenti pensa che lo stop sia una scelta dura ma necessaria per salvaguardare il pianeta, mentre il restante 9% prevede che la tecnologia da qui a dieci anni potrà rendere questo passaggio naturale.
Stop alle auto benzina e diesel dal 2035: lettori contrari
L’esito del sondaggio di Money.it in qualche modo rispecchia lo scetticismo del nostro governo in merito alla normativa che, a partire dal 2035, prevede nell’Unione europea lo stop all’immatricolazione e alla vendita di auto con motori endotermici.
Mentre il precedente governo si è sempre espresso in maniera favorevole a questa sorta di rivoluzione per le auto all’interno dell’Ue, il nuovo esecutivo di centrodestra ha effettuato una forte virata tanto che in sede Coreper l’Italia ha votato contro insieme a Polonia e Ungheria.
Vista l’astensione di Germania e Bulgaria, preso atto della presenza di queste perplessità il Consiglio europeo ha deciso di rimandare il voto che avrebbe approvato in maniera definitiva la normativa già licenziata dal Parlamento europeo.
L’obiettivo dell’Unione europea infatti è quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035 che rappresenta uno dei pilastri di questa mission comunitaria.
Resta da capire ora se questo stop sia soltanto una sorta di incidente di percorso oppure, come vorrebbe l’Italia, il rinvio possa essere una sorta di anticamera di una revisione della normativa: a riguardo i lettori sembrerebbero non avere dubbi nel propendere per la seconda ipotesi.
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