Recupero targhe originali auto storiche: adesso è possibile
Dopo un’attesa di oltre due anni, è stato finalmente emanato il decreto attuativo che permette il rilascio di una targa del periodo storico di costruzione dell’auto. Con la legge di Bilancio 2021 era già stato dato parere favorevole all’emendamento.
Con la Legge di Bilancio 2021 era già stato dato parere favorevole al recupero delle targhe originali per i veicoli storici, sia in caso di reimmatricolazione, sia per quelli già reimmatricolati o ritargati negli anni passati, mancava però il necessario decreto attuativo.
Dopo oltre due anni, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente emanato il decreto attuativo per la legge 178 del 30 dicembre 2020 che prevede la "facoltà di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico".
Il ministro Matteo Salvini ha infatti firmato il decreto venerdì 4 agosto con pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale di oggi.
L’immatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico è ammessa su presentazione di un titolo di proprietà̀ e di un certificato attestante le caratteristiche tecniche rilasciato dalla casa costruttrice o da uno degli enti o associazioni abilitati indicati dall’articolo 60. In caso di nuova immatricolazione di veicoli che sono già stati precedentemente iscritti al P.R.A. e cancellati d’ufficio o su richiesta di un precedente proprietario, ad esclusione dei veicoli che risultano demoliti ai sensi della normativa vigente in materia di contributi statali alla rottamazione, è ammessa la facoltà del richiedente di ottenere targhe e libretto di circolazione della prima iscrizione al P.R.A., ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o circolazione del veicolo, in entrambi i casi conformi alla grafica originale, purché la sigla alfa-numerica prescelta non sia già presente nel sistema meccanografico del CED della Motorizzazione civile, e riferita ad altro veicolo ancora circolante, indipendentemente dalla difformità di grafica e di formato di tali documenti da quelli attuali rispondenti allo standard europeo. Tale possibilità è concessa anche retroattivamente per tutti quei veicoli che sono stati negli anni reimmatricolati o ritargati purché in regola con il pagamento degli oneri dovuti.
Le nuove disposizioni saranno applicabili dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Da quel momento sarà quindi possibile dotare il proprio veicolo di interesse storico e collezionistico (individuato mediante il Certificato di Rilevanza Storica come da art. 60 del Codice della Strada) del corredo che ne completa le caratteristiche di originalità: un obiettivo che l’ASI - Automotoclub Storico Italiano perseguiva da tempo e per il quale continua a sensibilizzare il legislatore sulla formulazione di normative nazionali che tutelino sempre di più e sempre meglio il settore del motorismo storico.
Il decreto attuativo appena emanato determina e indica chiaramente le modalità di applicazione della legge, a partire dalla richiesta che il proprietario dovrà presentare presso uno STA (Sportello Telematico dell’Automobilista) o un Ufficio della Motorizzazione Civile. Le istanze posso essere avanzate per i veicoli radiati d’ufficio o per esportazione, per quelli reimmatricolati e per quelli di origine sconosciuta, in ogni caso dotati di Certificato di Rilevanza Storica. Il rilascio della targa storica è soggetto al pagamento di 549 euro per gli autoveicoli e 274,50 euro per i motocicli e le macchine agricole.
Chi possiede un’auto di interesse storico può richiedere la targa originale, conforme al periodo della prima immatricolazione della vettura, purché non sia stata già assegnata ad un altro veicolo. La nuova placca può avere la stessa grafica dell’epoca, oppure presentare uno stile diverso ma sempre in linea con i canoni estetici automobilistici del momento di costruzione, registrazione e messa su strada.
Per beneficiare di questa possibilità è necessario che il veicolo sia dotato di certificato di rilevanza storica, l’attestato di originalità rilasciato dall’ASI o da un ente federato (Registro Storico FMI, Registro Storico Lancia, Registro Fiat Italiano, Registro Italiano Alfa Romeo).
Matteo Salvini ha dichiarato: "Siamo felici di aver potuto concludere l’iter attuativo di una norma tanto voluta e tanto attesa dagli appassionati, mettendo a sistema i diversi dipartimenti coinvolti".
Alberto Scuro, Presidente ASI: "Un decreto che arriva dopo aver svolto una importante mole di lavoro per sottolineare al Ministero, alla Motorizzazione e al Poligrafico dello Stato l’importanza che ha per gli appassionati la possibilità di ristabilire l’originalità più completa dei propri veicoli storici. Inseguire l’originalità fa parte della nostra mission e la targa di nascita è parte integrante del veicolo stesso: per questo ringraziamo la sensibilità dimostrata dalla politica in generale e dal Ministro Salvini in particolare che, dopo essere stato sensibilizzato sull’importanza dell’iniziativa che non comportava alcun onere per lo Stato è riuscito a dare il via alla sua applicazione in tempi brevissimi".
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