Mercato auto: falsi segnali positivi in attesa degli incentivi 2024
In attesa dell’entrata in vigore del nuovo pacchetto di incentivi auto 2024, le immatricolazioni non decollano e tra i consumatori cresce l’indecisione e la confusione.
Apertura positiva per il mercato italiano dell’auto a gennaio 2024, ma con alcune riserve. Nel mese appena concluso sono state immatricolate 141.946 autovetture con un incremento del +10,61% rispetto allo stesso mese del 2023.
Se confrontati con il trend dello scorso anno - chiuso con una crescita del +19% - i dati del mercato auto italiano a gennaio 2024 sono la conseguenza di una coda lunga del portafoglio ordini acquisito alla fine del 2023.
A gennaio infatti le prenotazioni hanno segnato un rallentamento e gli incentivi del Governo secondo la formula in vigore nel 2023 stanno avendo un successo limitato: per le persone fisiche lo stanziamento disponibile per l’acquisto di un’auto con emissioni da 0 a 20 gr/km di CO2 è stato utilizzato soltanto per il 3%, mentre per le vetture con emissioni di CO2 da 21 a 60 gr/km l’utilizzo è pari all’1,2%, al contrario è stato impiegato l’87% dei fondi a copertura degli incentivi per le auto con emissioni da 61 a 135 gr/km di CO2.
Questi dati mettono ancora una volta in luce che l’interesse del pubblico è forte soprattutto per le auto tradizionali, mentre per le auto elettriche occorrerebbero incentivi molto più robusti come quelli che arriveranno con il nuovo piano di incentivi auto presentato dal ministro Adolfo Urso nel corso dell’ultimo Tavolo Automotive.
Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, ha dichiarato: "Apprezziamo lo sforzo e l’impegno nel modificare l’attuale schema di incentivi che ha dimostrato di non funzionare in modo efficace a causa degli stringenti paletti in termini di platea dei beneficiari e soglie. Tuttavia, il nuovo provvedimento arriva con forte ritardo rispetto alle richieste avanzate già oltre un anno fa dalla filiera automotive, con tutte le problematiche connesse alla sfasatura temporale tra la politica dell’annuncio e l’effettiva operatività delle misure, che inevitabilmente sta impattando sugli ordini di acquisto".
In attesa dei nuovi e più elevati contributi, cresce l’indecisione e la confusione dei consumatori, che decidono di procrastinare l’acquisto in attesa di un quadro più chiaro sulle opportunità offerte dal mercato.
Il mercato auto italiano a gennaio 2024
L’indecisione d’acquisto - in particolare per veicoli elettrici e plug-in hybrid - appare evidente dai dati di immatricolazione di gennaio 2024, con un netto peggioramento della preferenza di veicoli che dovrebbero contribuire alla transizione ecologica: per le auto 100% elettriche la flessione è stata del -13,3% rispetto a gennaio 2023, che a sua volta era in calo del -8,6% rispetto al 2022.
L’analisi del mercato dal punto di vista dei canali di vendita, indica un discreto andamento dei privati (+9,9%), un lieve calo delle società (-0,6%) e una buona performance del noleggio (+18,6%), con le relative quote che si attestano rispettivamente a 61,8%, 12,6% e 25,6%.
Sul fronte delle alimentazioni, i dati confermano come le auto ibride elettriche (in aumento del +14,3%) dominano il mercato con una quota del 38%, seguite da quelle a benzina in crescita del +26,5%. Il Gpl ottiene una crescita del +17,9%, mentre il diesel con un calo mensile del -9% scende ad una quota del 15,5% del mercato complessivo. Purtroppo, sul lato delle auto elettriche e plug-in, la perdita di immatricolazioni è pesante ed è pari rispettivamente a -13,3% e -33,9%, con una quota complessiva inferiore al 5%.
Incentivi auto 2024: soluzione necessaria ma non sufficiente
In attesa dell’entrata in vigore dei nuovi ecobonus auto 2024, gli automobilisti possono usufruire degli incentivi entrati in vigore il 23 gennaio.
Per gli addetti ai lavori la riformulazione del bonus auto, limitata per adesso all’anno corrente, non sarà comunque funzionale all’obiettivo: "promuovere i veicoli elettrici attraverso robusti incentivi a chi rottama veicoli ante Euro 3 resta estremamente difficile, così come destinare una quota del 40% delle risorse alla fascia 61-135 g/km di CO2 non sembra essere una scelta efficace per spingere nella direzione dei veicoli sostenibili".
L’augurio è che, in attesa che il nuovo piano di incentivi diventi operativo nei prossimi mesi, il Governo possa lavorare anche all’attuazione di una riforma fiscale strutturale sugli autoveicoli. Tra le misure che sosterrebbero più velocemente e stabilmente lo svecchiamento del parco circolante in ottica green:
- la revisione della deducibilità dei costi e degli ammortamenti sulle auto aziendali;
- l’aumento della percentuale di detraibilità dell’IVA;
- la riduzione nella tassazione dei fringe benefit per le aziende che mettono a disposizione auto elettriche ai propri dipendenti.
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