Perché investire nella transizione green nel settore automotive?
Perché investire nella transizione green? Il settore dell’automotive è uno dei comparti maggiormente coinvolti dal cambiamento.
Perché investire nella transizione green, approfittando del coinvolgimento del settore automotive all’interno del processo?
Con il passare degli anni, infatti, la transizione green sta diventando sempre più un passaggio obbligatorio per molte realtà appartenenti al settore dell’automotive. Non a caso, i trasporti su ruote ricoprono il 10% del totale di emissioni di CO2 e questa percentuale è in costante crescita da oltre un decennio.
L’impatto della transizione green nel settore automotive
La questione riguarderà principalmente il lato industriale e quindi le aziende produttrici di veicoli a combustione. Il modo con cui avverrà questo passaggio impatterà in maniera decisiva sulla componente reddituale delle aziende e per questo motivo gli analisti fondamentali seguono con molto interesse questo argomento.
Il cambiamento non è più opzionale, ma un dovere imprenditoriale di ogni produttore di veicoli. Questo perché sono stati introdotti dei veri e propri standard di efficienza: ad esempio, Stati Uniti e Cina si sono posti come obiettivo la riduzione delle emissioni dei veicoli del 60% entro il 2025 mentre in Europa si mira a raggiungere persino il 100% grazie al Green deal. Ma le recenti turbolenze legate al mercato energetico hanno complicato sensibilmente la transizione green e molti analisti reputano altamente improbabile che i Paesi riescano a raggiungere entro i termini stimati i propri obiettivi a meno di un cambiamento radicale dei processi produttivi dei colossi dell’automotive.
Quali sono i principali attori della transizione green?
L’idea che l’elettrico dovrebbe aiutare a ridurre il rischio ambientale fa storcere il naso a molti esperti del settore ma, fino a prova contraria, questa sembra essere la direzione assunta dalla maggior parte delle più grandi case automobilistiche. È il caso di Mercedes-Benz, Stellantis, Volkswagen, BMW, Ford, General Motors e Renault che in media prevedono di aumentare la quota di veicoli elettrici in produzione di oltre il 50%.
Gli analisti guardano però con maggior interesse l’evoluzione della redditività delle case automobilistiche: ciò che ha reso sostenibile il business legato al mercato elettrico erano i prezzi alti ma affinché si possa immaginare una transizione totale serve un allineamento della costo di produzione e del prezzo di vendita rispetto a quelli dei veicoli a combustione. Prendendo come esempio Tesla, Elon Musk prevede di raggiungere una produzione di 20 milioni di veicoli all’anno entro il 2030, così da poter alleggerire la variabile legata al prezzo sino a raggiungere quella dei veicoli a combustione. Questo moltiplicherebbe di otto volte l’attuale capacità produttiva ed, in ottica della transizione green, potrebbe permettere a Tesla di mantenere il ruolo di leader del settore.
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