Hydrogen Experience: le buone pratiche per un’economia dell’idrogeno

Gaetano Cesarano

15 Giugno 2023 - 09:57

condividi

In uno scenario futuro che presuppone per la transizione ecologica un equilibrato mix di fonti e tecnologie in progressiva evoluzione, le aziende della filiera dell’idrogeno che operano sul mercato italiano sono pronte a dare il loro contributo per la decarbonizzazione.

È questo il messaggio diffuso da Federchimica Assogastecnici e dal Gruppo Idrogeno Vettore Energetico in occasione della presentazione di Hydrogen Experience: un progetto che riunisce le buone pratiche del settore al fine di sostenere il passaggio ad economie di scala che agevoleranno l’avviamento di un’economia dell’idrogeno con particolare riferimento al cosiddetto idrogeno verde.

La criticità più importante è rappresentata dai costi ancora elevati, sebbene l’attesa crescita dei volumi di produzione e la crescente disponibilità di energia rinnovabile facciano ben sperare per il futuro.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha dichiarato: "Se l’Europa vuole incrementare sempre di più i propri target ambientali dobbiamo sfruttare il potenziale offerto da ciascuna tecnologia. Abbiamo infatti tutte le competenze per giocare un ruolo di primo piano nell’idrogeno, anche per il nostro posizionamento nel quadro internazionale. Sicurezza e sovranità energetica significano contare su catene del valore presenti o realizzabili sul territorio europeo e non in aree ad elevato rischio geopolitico. Negli ultimi 3 anni l’Italia, anche grazie al PNRR, sta investendo in modo strutturale e costante sullo sviluppo del settore: dalla ricerca alla produzione di elettrolizzatori e di energia tramite le H2 Valleys".

Idrogeno: vettore energetico green

Mario Paterlini, Presidente Gruppo Idrogeno Vettore Energetico ha voluto sottolineare da un lato il tema della sicurezza e dall’altro quanto l’idrogeno sia già ampiamente utilizzato in molte applicazioni della nostra quotidianità.

L’idrogeno è un elemento sicuro tanto quanto gli altri tipi di gas che usiamo ogni giorno in casa o nelle nostre attività economiche. È sicuro perché lo conosciamo nelle sue caratteristiche più profonde, perché lo utilizziamo in decine e decine di settori, dai mezzi di trasporto al riscaldamento a innumerevoli campi industriali. Ma non è solo sicuro: l’idrogeno è soprattutto green e se parliamo del settore mobilità è sicuramente il combustibile più green che si possa utilizzare

Gianluca Cremonesi, Presidente Assogastecnici: "La produzione dell’idrogeno è nata intorno agli anni ’20 del secolo scorso: una storia centenaria cui si è affiancato un livello altissimo di competenze tecniche insieme ad importanti applicazioni industriali su larga scala. Anche l’utilizzo in campo energetico non è recente e in astronautica è stato utilizzato sia come propellente per i razzi sia come accumulo energetico da convertire tramite fuel cell".

Per Alberto Dossi, Presidente H2IT, l’Italia si può posizionare strategicamente in tutti i segmenti di riferimento del settore dell’idrogeno, dalla produzione agli utilizzi finali nella mobilità, ma è necessaria una road map che possa permettere di fare passi avanti in direzione dell’idrogeno verde.

Il PNRR mira a dare una spinta alla creazione del mercato e va nella direzione giusta, sovvenzionando domanda e offerta. Ma non basta: l’industria oggi ha bisogno di incentivi sui costi operativi per rendere l’idrogeno verde sostenibile e competitivo.

Presente e futuro della mobilità a idrogeno

Il settore della mobilità è stato tra gli argomenti più trattati nel corso della Hydrogen Experience che ha evidenziato quanto sia ambizioso nel settore del trasporto pesante giungere alla carbon neutrality entro il 2040. Un cammino che richiederà sicuramente l’adozione di un variegato mix di tecnologie: dall’elettrico all’idrogeno, senza dimenticare i carburanti non fossili di derivazione organica, come BioLNG e HVO.

Per Elisabetta Oliveri, Presidente del Gruppo Autostrade per l’Italia SpA, "la complessità del processo di decarbonizzazione dei trasporti richiede un approccio aperto a diverse soluzioni e l’idrogeno è una di queste. E’ importante passare ad una fase sperimentale per valutarne l’impiego in ambienti operativi complessi così come il possibile apporto ai fini della riduzione delle emissioni del trasporto su gomma, che è e rimarrà la modalità di trasporto prevalente".

In collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano, Sasa - Società autobus servizi d’area punta a sviluppare una regione modello per la mobilità sostenibile e sta lavorando all’evoluzione di una filiera dell’idrogeno prodotto da fonti locali rinnovabili, con lo scopo di trasformare l’Alto Adige e l’asse del Brennero in una vera e propria Hydrogen Valley.

Convinto che l’idrogeno sarà sempre più protagonista di una mobilità a zero emissioni per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale anche Michele Viale, Presidente di Alstom Ferroviaria. La società ha presentato nel 2016 il primo ed unico treno al mondo alimentato da una cella a combustibile e attualmente sta realizzando in Italia la versione del Coradia Stream ad idrogeno per il quale è stato annunciato il primo contratto per la Valcamonica. Il progetto prevede la sostituzione degli attuali treni a motore diesel con nuovi treni alimentati a idrogeno, che dal 2024 inizieranno il servizio commerciale sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo.

Argomenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA