Divieto di transito: significato del segnale e tipologie

Andrea Tomelleri

31 Gennaio 2024 - 08:55

condividi

Un segnale di grande importanza sulle nostre strade è il divieto di transito, che può essere generico o riferito a specifici veicoli e la cui mancata osservanza può comportare sanzioni salate.

Che cosa implica il divieto di transito? Quali sono le tipologie di questa segnaletica e quali sono le possibili sanzioni in caso di mancato rispetto? Ecco tutto quello che c’è da sapere e cosa dice il Codice della Strada.

Divieto di transito: che tipo di segnale è?

Il divieto di transito indica che sulla strada in cui è collocato questo segnale vige il divieto di circolazione nei due sensi di marcia, che può essere temporaneo o permanente. Come si intuisce dal nome, il divieto di transito è un segnale di divieto e questa sottocategoria fa a sua volta parte della più ampia categoria dei segnali di prescrizione.

Per completezza, ricapitoliamo brevemente le tre categorie in cui si suddivide la segnaletica verticale secondo il Codice della Strada.

  • Segnali di pericolo: avvisano l’utente della strada della presenza di situazioni di pericolo nel tratto di strada in cui la segnaletica è collocata. Questo tipo di segnali ha la forma di un triangolo con un vertice verso l’alto di colore bianco, con un bordo rosso e una figura all’interno – che indica la natura del pericolo – di colore nero.
  • Segnali di prescrizione: indicano all’utente della strada la presenza di obblighi, divieti e limitazioni presenti nel tratto in cui sono collocati.
  • Segnali di indicazione: indicano delle informazioni necessarie o utili per diverse finalità, come informazioni su località, itinerari, tipo e nome della strada, servizi. I colori di questa segnaletica dipendono dal tipo di strada e dalla tipologia di informazioni che riportano.

I segnali di prescrizione sono suddivisi ulteriormente in tre sottocategorie in base al tipo di limitazione che impongono all’utente della strada:

  • segnali di precedenza;
  • segnali di divieto;
  • segnali di obbligo.

I segnali di divieto, a loro volta, possono essere di due tipi:

  • generici, cioè si riferiscono a tutti i veicoli;
  • specifici, si riferiscono a particolari categorie di veicoli.

Il divieto di transito può appartenere ad entrambe queste categorie.

Divieto di transito: la spiegazione del segnale

Come tutti i segnali di divieto, anche quello di transito presenta una forma circolare con sfondo di colore bianco e bordo di colore rosso, nel caso di divieto di transito generico. Nel caso di divieto di transito specifico, all’interno della bordatura rossa è presente un simbolo che indica il tipo di veicolo o la dimensione del veicolo per cui vale il divieto di transito.

Da notare la differenza tra il segnale di divieto di transito e il segnale di senso vietato, rappresentato dal cartello circolare con sfondo rosso e banda rettangolare bianca: Il primo indica che la circolazione è vietata in entrambi i sensi di marcia, mentre il secondo indica un divieto solo in un senso, cioè che la strada è a senso unico, ma è comunque accessibile nel senso contrario.

Come tutti i segnali di prescrizione, questa tipologia di segnali viene collocata in corrispondenza o il più vicino possibile al punto in cui ha inizio il divieto di transito e deve essere posta sul lato destro della strada. Nel caso di strada a due corsie, per garantire la visibilità agli utenti di entrambe le corsie, i segnali devono essere ripetuti sul lato sinistro o sopra la carreggiata. Se il tratto di strada in cui è presente il divieto viene interrotto da intersezioni, i segnali devono essere ripetuti dopo ogni intersezione.

Tutti i divieti di transito specifici

Come accennato, il divieto può essere specifico, cioè riferito solo a determinate categorie di veicoli, in base alla tipologia di veicolo, alle dimensioni o alla massa.

Tra i divieti di transito in base alla categoria di utente della strada troviamo:

  • divieto di transito ai pedoni;
  • divieto di transito ai veicoli a trazione animale;
  • divieto di transito alle biciclette;
  • divieto di transito ai motocicli;
  • divieto di transito ai veicoli a braccia;
  • divieto di transito a tutti gli autoveicoli compresi i motoveicoli a 3 ruote e i quadricicli a motore;
  • divieto di transito agli autobus;
  • divieto di transito alle macchine agricole;
  • divieto di transito ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 t indicata dalla carta di circolazione non adibiti al trasporto di persone;
  • divieto di transito ai veicoli che trasportano merci pericolose;
  • divieto di transito ai veicoli che trasportano esplosivi o prodotti facilmente infiammabili;
  • divieto di transito ai veicoli che trasportano prodotti suscettibili di contaminare l’acqua;
  • divieto di transito a tutti i veicoli a motore trainanti un rimorchio (sono esclusi i carrelli appendice a due ruote).

Ma il divieto di transito può essere riferito anche a delle caratteristiche dei veicoli, in particolare le dimensioni e la massa, come indicato nello stesso segnale. Tra questi abbiamo:

  • divieto di transito ai veicoli aventi larghezza superiore a X metri;
  • divieto di transito ai veicoli aventi altezza complessiva superiore a X metri;
  • divieto di transito ai veicoli, o a complessi di veicoli, aventi lunghezza superiore a X metri;
  • divieto di transito ai veicoli aventi una massa superiore a X tonnellate (il segnale può essere integrato con pannello indicante il numero massimo dei veicoli ammessi a transitare contemporaneamente);
  • divieto di transito ai veicoli aventi massa per asse superiore a X tonnellate.

È importante notare che i valori numerici relativi ai limiti di dimensioni e massa sono da considerarsi al momento del transito del veicolo nel tratto di strada in cui vige il divieto.

Divieto di transito: multe e sanzioni per chi non lo rispetta

Secondo quanto prescritto dagli articoli 6 e 7 del Codice della Strada, chi commette una violazione in relazione al divieto di transito, sia dentro che fuori dai centri urbani, è soggetto ad una sanzione pecuniaria che va da 87 a 344 euro. Pagando la sanzione entro cinque giorni dalla notifica viene applicata una riduzione pari al 30% sull’importo dovuto.

Per questo tipo di infrazione del Codice della Strada non è prevista l’applicazione di eventuali sanzioni accessorie come la decurtazione dei punti della patente, né la sospensione della patente, né la confisca del veicolo.

Argomenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA