Carburanti: con il bonus benzina e il credito d’imposta arrivano anche i ribassi
Mentre si ricorrono voci sulla possibilità che il Governo possa anticipare gli interventi volti a mitigare l’aumento dei prezzi dei carburanti, arrivano i primi ribassi alla pompa.
Le potenziali azioni per mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dei carburanti potrebbero essere discusse durante la prossima riunione del Consiglio dei ministri in programma il prossimo 25 settembre.
Secondo alcuni rumors il governo Meloni sta considerando l’idea di anticipare alcuni interventi di cui si è discusso parecchio nelle ultime settimane, a cominciare dal bonus benzina di 80 euro per le famiglie a basso reddito, che potrebbe essere introdotto senza attendere l’approvazione della Legge di Bilancio o la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza.
Oltre al bonus destinato alle famiglie per rispondere al caro carburante, Palazzo Chigi sta valutando anche il rinnovo fino al 2024 del credito d’imposta (28% sul gasolio) per le aziende di autotrasporto.
L’intero pacchetto di interventi dovrebbe costare meno di 300 milioni di euro, ma la cifra definitiva dipenderà dalle risorse effettivamente disponibili, per le quali non ci sono ancora informazioni dettagliate.
La prossima settimana potrebbe essere cruciale, in quanto il Consiglio dei ministri è programmato per esaminare un decreto mirato a contrastare l’aumento dei costi energetici, compresi i carburanti.
Nel frattempo, con il nuovo calo delle quotazioni dei prodotti raffinati (il quarto per la benzina, il terzo per il gasolio nell’ultima settimana) si intravedono i primi ribassi sui listini dei prezzi carburante consigliati dalle maggiori compagnie petrolifere. L’ultimo lieve calo dei prezzi era stato registrato il primo settembre.
Tra i motivi del caro-carburante c’è sicuramente il taglio della produzione decisa dai Paesi dell’Opec, ma allo stesso tempo anche l’obbligo di esporre i prezzi medi nei distributori non ha permesso di creare il circolo virtuoso che era nelle intenzioni del Governo e che - per molti - ha anche indotto i distributori più economici a riallineare verso l’alto il costo del carburante.
A settembre dell’anno scorso - nonostante fosse ancora in vigore il taglio delle accise per un valore di 0,18 euro - il prezzo medio della benzina era di circa 1,65 euro al litro contro i 2 euro attuali.
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