Benzina o gasolio sporco: sintomi, conseguenze e cosa fare per evitare danni al motore
Il carburante sporco è un problema che non deve essere sottovalutato perché può arrecare gravi danni al motore dell’auto. Scopriamo quali sono i sintomi dell’utilizzo di benzina o gasolio di scarsa qualità, cosa fare per evitare questo problema e come chiedere un rimborso per le eventuali riparazioni necessarie.
La qualità del carburante che utilizziamo per alimentare l’auto è fondamentale per garantire il corretto funzionamento del motore e la sua durata nel tempo. Tuttavia, a volte può capitare di imbattersi in benzina o gasolio sporco, cioè contaminato da acqua, impurità, sedimenti o additivi di scarsa qualità. Questo può causare una serie di problemi e danni al motore, che vanno riconosciuti e risolti al più presto.
Quali sono i sintomi di un carburante sporco?
Quando il carburante è sporco il primo segnale che ci avvisa di un’anomalia è il comportamento irregolare del motore, che può manifestarsi con:
- vuoti di erogazione o cali di potenza durante l’accelerazione
- difficoltà di avviamento
- spie di anomalia motore accesa
- rumori metallici o battiti in testa
- fumo nero o blu dallo scarico
Quali sono le conseguenze di un carburante sporco?
Se non si interviene tempestivamente, la benzina o il gasolio sporco possono provocare danni irreversibili al motore, in particolare i componenti interessati sono:
- pompa del carburante, che può rompersi a causa dell’attrito delle particelle solide o della corrosione dovuta ad eventuale acqua
- filtro del carburante che può ostruirsi impedendo il passaggio di benzina o gasolio
- sistema di iniezione che può danneggiarsi od ostruirsi, alterando la miscela aria-carburante
- candele, che possono sporcarsi compromettendo l’accensione
- catalizzatore o filtro antiparticolato che possono danneggiarsi
Cosa fare per evitare danni al motore?
Per prevenire il rischio di effettuare un rifornimento con carburante sporco è bene seguire alcune semplici regole:
- scegliere distributori di carburante affidabili che garantiscano la qualità del servizio
- evitare di fare rifornimento durante il riempimento dall’autobotte, perché in quel frangente potrebbero sollevarsi i sedimenti presenti nella cisterna
- non lasciare il serbatoio del veicolo troppo vuoto per evitare la formazione di condensa
- controllare periodicamente lo stato del filtro del carburante e sostituirlo quando necessario
- utilizzare additivi specifici per il sistema di alimentazione per eliminare eventuali impurità
Se si sospetta di aver fatto un pieno di carburante sporco, è importante agire subito per limitare i danni al motore. In questo caso è necessario:
- fermare il veicolo in un luogo sicuro e spegnere il motore
- contattare un’officina di fiducia per far rimuovere il carburante dal serbatoio
- far controllare il motore per verificare se ci sono stati danni
Successivamente si può chiedere il rimborso del carburante e delle spese di riparazione al distributore, presentando l’opportuna documentazione. Poiché potrebbe trattarsi anche di una pratica commerciale scorretta, è possibile valutare anche una segnalazione del distributore alle autorità competenti, per tutelare i propri diritti e quelli degli altri consumatori.
Carburante sporco: consigli per chiedere il rimborso
In caso di danneggiamento dell’auto a causa di benzina o gasolio sporco bisogna organizzarsi per documentare il danno subito recandosi presso un’officina e supportando i documenti fiscali dell’intervento effettuato con una serie di immagini fotografiche dell’eventuale smontaggio dell’auto. In presenza di acqua o impurità potrebbero infatti esserci evidenze sia nel filtro del carburante che nel carburante stesso.
Il pagamento con bancomat o carta di credito, di cui dovranno essere conservate le ricevute, permette di avere una prova tangibile del rifornimento presso l’area di servizio specifica. In mancanza di un’attestazione del rifornimento si potrà chiedere al gestore del punto vendita di rilasciare un’apposita ricevuta, raccogliere le dichiarazioni di eventuali testimoni o rivolgersi alle forze dell’ordine per la stesura di un verbale.
Nel caso si riesca a dimostrare di aver fatto rifornimento presso il distributore incriminato oltre al nesso di causalità con il danno specifico, è buona norma cercare di accordarsi amichevolmente per l’eventuale rimborso del danno, ma se ciò non fosse possibile è consigliabile presentare una denuncia alle autorità.
A questo punto sarà il gestore dell’impianto a dover provare la mancanza di colpa, la sussistenza di cause fortuite o la responsabilità di terzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA