Investire in auto d’epoca: come fare e quali modelli comprare
Le Auto d’epoca sono un buon investimento? Ecco come acquistare e come far aumentare il valore delle auto classiche.
Le auto d’epoca sono belle e preziose, e quindi hanno anche un valore. Come vere e proprie opere d’arte meccanica, o come oggetti di design, c’è chi le colleziona per hobby e chi per business, arrivando ad accumulare una vera fortuna. In entrambi i casi sono un investimento che può rendere bene più è datato, prestigioso e raro il veicolo.
Per definizione le auto d’epoca vengono ritenute tali dal trentesimo anno dalla prima immatricolazione: per questo viene specificata la differenza tra le ventennali e le auto classiche vere e proprie. Le prime sono automobili che stanno per diventare d’epoca, mentre le altre sono già di pregio storico. Come per l’arte, più sono antiche e più hanno valore.
Per investire in auto d’epoca bisogna non solo avere a disposizione un capitale iniziale, ma anche molta passione. Dal momento che le vetture classiche sono esentate dal pagamento del bollo, richiedono una cura particolare, come l’iscrizione ai registri ufficiali d’auto d’epoca ASI, e la rigorosa verifica che ogni componente sia originale.
Nella maggior parte dei casi, infatti, il collezionismo deriva più dalla passione per le auto che dalla volontà di investire. Tuttavia non tutti riescono a sostenere uno o più veicoli d’epoca nel proprio garage, ed è per questo che negli Stati Uniti RallyRD, società che fa capo all’app omonima, consente agli iscritti di investire anche piccole cifre in quote di auto classiche pur non essendo propriamente collezionisti.
Auto d’epoca, quando investire?
Considerando che le auto acquistano valore più sono datate, il momento giusto per investire è ora, nella speranza che nei prossimi anni il veicolo possa aumentare il proprio valore. A conferma, negli ultimi dieci anni il valore totale delle auto storiche è aumentato del 192%, facendole diventare la forma di investimento alternativa più remunerativa nonostante nasca come bene rifugio al pari delle opere d’arte, degli orologi o dei gioielli.
Spesso l’investimento nasce dalla grande passione e dall’affetto per un modello che si è posseduto o che è appartenuto a qualche membro della famiglia. In molti hanno iniziato a collezionare partendo dall’auto lasciata immacolata dal proprio nonno. Trovarsi un’auto d’epoca in garage come eredità è un asset prestigioso che consente di investire il proprio (anche se piccolo) capitale in un altro modo.
Chi non possiede un’auto destinata a diventare d’epoca in pochi anni, può comunque recarsi presso i raduni e le manifestazioni riservate all’auto classica e provare a entrare in trattative con qualche proprietario. Per fare questo però occorrono cifre non esigue.
Quali modelli acquistare?
Senza stilare una lunga lista, consigliamo di tenere d’occhio oltre ai grandi classici anche le auto così dette youngtimer, ovvero quelle auto degli anni ’80 e ’90 che hanno fatto la storia ma di fatto ancora non sono ritenute d’epoca.
Ad esempio:
- Golf GT II - dalla seconda generazione in poi
- Alfa Romeo 75;
- Fiat Coupé, prodotta dal 1994 al 2000
- Fiat Barchetta
- Honda S2000, la prima serie prodotta dal 1999 al 2004;
- BMW Z3, prodotta dal 1995 al 2002
In generale sono consigliati tutti i modelli ed esemplari che ieri venivano dati per scontati, ma che con il passare degli anni possono rivelarsi dei gioiellini anche nella fascia più popolare.
Investire in auto d’epoca conviene?
L’investimento sulle auto classiche porta i suoi frutti sul lungo periodo. Il valore delle auto aumenta con il tempo e i proprietari devono tenerle a lungo prima di poterle rivendere per guadagnare.
Quello delle auto d’epoca è un mercato difficile e di nicchia che ha anche molti paletti rispetto ad esempio al mercato immobiliare: il valore storico e collezionistico è strettamente legato alla totale originalità dei componenti di un’auto che quindi non può considerarsi tale se rimessa completamente a nuovo da interventi invasivi. In Italia i veicoli di interesse storico, per essere tali, devono essere iscritti ai registri ASI -Automotoclub Storico Italiano, con cifre che possono variare in base al modello e al registro.
Oggi inoltre, considerato che con l’auto storica anche ventennale è difficile e rischioso circolare ogni giorno, chi inizia una collezione sa che deve tenere in garage almeno due veicoli, perché quello datato sarà usato solo per manifestazioni e raduni.
Per concludere, anche per collezionare un solo veicolo serve una disponibilità economica e la pazienza di aspettare che il valore dell’auto aumenti. Se non serve un ritorno economico nel breve periodo, e ci sono questi presupposti, allora investire in auto d’epoca conviene.
Come investire in auto d’epoca? La novità di RallyRD
Non occorre essere milionari per investire in auto classiche, per questo è nato negli Stati Uniti un nuovo tipo di investimento che consente a tutti di entrare in un mercato esclusivo e generalmente riservato a pochissimi come questo. RallyRD, società che fa capo all’app omonima, permette ai suoi iscritti di investire anche piccole cifre in quote di esemplari storici del settore automobilistico pur non essendo dei collezionisti.
Il valore di ogni auto viene suddiviso in 2000 azioni acquistabili da tanti diversi compratori, che diventano così proprietari parziali, con l’obiettivo di far rivalutare i modelli e rivenderli al momento opportuno. Dopo la vendita gli investitori possono ottenere i frutti del proprio investimento con margini di guadagno variabili.
Questo modello di investimento consente di entrare nel collezionismo limitando i costi (ma anche i guadagni) senza avere realmente in garage un’auto, ma soltanto possedendo pacchetti di azioni di auto estremamente costose e in attesa di rivalutazione. L’investimento minimo è di 50 dollari ed è il comitato proprietario delle vetture a decidere il momento in cui concludere le operazioni e accettare le offerte.
Quando RallyRD vende un’automobile, ogni azionista viene ripagato del suo investimento. Ogni asset è supervisionato da esperti del settore, ed è assicurato h24.
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