Assogomma: aziende in crisi e concorrenza sleale

Gaetano Cesarano

29 Novembre 2023 - 19:10

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In base alle stime di Assogomma il 49% delle imprese del settore è in crisi. L’ambito automotive, che rappresenta il 75% del consumo di gomma, è tra i più penalizzati.

Il settore della gomma in Italia è in crisi: lo rivela l’ultimo rapporto di Assogomma, l’associazione cofondatrice di Confindustria con focus specifico su gomma, plastica e affini. In base alle stime di Assogomma il 49% delle imprese del settore ha registrato una diminuzione del fatturato nei primi nove mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tutti i mercati di destinazione dei prodotti in gomma sono stati colpiti dalla recessione o dalla stagnazione, e se il settore elettrodomestici è il più penalizzato, anche l’automotive, che rappresenta circa due terzi del consumo di gomma, ha subito una contrazione nel 40% dei casi.

Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, ha spiegato a Money.it che: "la causa principale è l’aumento dei prezzi delle materie prime, che nel 2022 hanno raggiunto rialzi fino al 100%. Questo ha fatto salire il fatturato ma ha disperso la redditività delle imprese. Il 2023 è iniziato con prezzi in discesa ma ha segnato un’inversione a settembre nonostante la frenata dell’economia".

Il settore sconta un aumento dei prezzi delle materie prime ma anche dei costi energetici, e dopo un biennio di ripresa le imprese della gomma si apprestano a chiudere un anno assai poco brillante. Nonostante la crescita delle immatricolazioni l’automotive registra contrazioni elevate e il portafoglio ordini si è nettamente accorciato perché le incertezze legate alla transizione ecologica hanno rallentato, se non bloccato, il mercato del ricambio.

Bertolotti ha anche evidenziato il crescente indice di sostenibilità del settore, tuttavia il processo di circolarità si scontra con problematiche non solo tecnologiche:

Un terzo delle aziende interrogate da Assogomma utilizza già materie prime riciclate e delle restanti più della metà sta valutando di ricorrervi. E’ un dato importante perché il riciclo richiede un processo inverso alla vulcanizzazione e per utilizzare gli scarti e i prodotti a fine vita servono sistemi complessi e costosi. Il carbon block realizzato con il riciclo dei pneumatici fuori uso sembra avere ottime qualità ma servono impianti di pirolisi e in Italia non possiamo realizzarli per una mancata armonizzazione delle normative

Per il prossimo anno il settore è chiamato a una nuova sfida visto che le nuove norme di sostenibilità nell’Unione Europea impongono che la gomma naturale non venga prodotta da attività di deforestazione. È un cambio epocale, ma se non ci saranno gli opportuni controlli le aziende europee subiranno la possibile concorrenza sleale di altri Paesi in uno scenario che - soprattutto nel settore automotive - si è già rivelato particolarmente delicato.

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