Lavori stradali in ripresa: nel 2018 +10% rispetto al 2017

Redazione Motori

1 Aprile 2019 - 15:19

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La manutenzione stradale nel 2018 ha mostrato segnali di ripresa rispetto al 2017. Siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi ma si tratta di un dato sicuramente incoraggiante.

I lavori stradali sono in aumento. Ad affermarlo è l’Associazione SITEB - Strade Italiane E Bitume - che raggruppa le aziende attive nella produzione di asfalto destinato alla pavimentazione di strade e autostrade. Nel 2018 sono state prodotte oltre 26 milioni di tonnellate di asfalto (conglomerato bituminoso), un aumento del 10% rispetto alle 22 tonnellate che hanno caratterizzato la produzione annua dei quattro anni precedenti.

Si tratta del principale indicatore dello stato di manutenzione delle nostre strade, un dato che - seppure incoraggiante - è ben lontano dai 44 milioni di tonnellate prodotte nel periodo precedente alla crisi. A pesare in maniera decisiva sono stati i cantieri avviati dall’ANAS, rimasti fermi per molto tempo anche per i ritardi seguiti all’entrati in vigore del Codice Appalti.

A rimanere fermi al palo, però, sono i lavori stradali da effettuare sulla viabilità di competenza dei comuni e sulle arterie provinciali, che scontano la cronica mancanza di fondi da destinare sia alla manutenzione ordinaria che a quella straordinaria. Una situazione di stallo che peggiora ulteriormente lo stato delle strade lasciate per troppo tempo senza attenzione.

30 anni per rifare 600.000 km di strade. Un aiuto dall’economia circolare

L’incremento di produzione di asfalto, conseguenza di una leggera accelerazione nell’esecuzione dei lavori stradali, non deve far abbassare la guardia: la manutenzione stradale è un’esigenza che spesso sfocia nell’emergenza. Secondo le stime della Fondazione Sviluppo Sostenibile, con l’attuale ritmo di esecuzione sarebbero necessari 30 anni per rifare almeno una volta i i 600.000 km della rete stradale complessiva.

C’è da aggiungere che anche nel settore del lavori stradali un contributo importante può arrivare dall’economia circolare. È infatti possibile riciclare parte dei vecchi manti stradali limitando i costi e l’utilizzo di materiali bituminosi: il fresato d’asfalto - ottenuto dalla rimozione del manto stradale durante gli interventi di manutenzione - consente di sostituire una parte di bitume vergine con le medesime prestazioni.

Per far ripartire economia e lavoro, occorre tornare investire in infrastrutture evidenzia Michele Turrini, Presidente SITEB “Si stima che per ogni miliardo di euro investito in questo campo, si generino 15 mila nuovi posti di lavoro e circa un punto di Pil. Abbiamo grandi aspettative verso il Decreto ‘sblocca-cantieri’ che il Governo sta varando, da cui ci attendiamo misure per una reale ripartenza dei troppi cantieri fermi e una decisa revisione del Codice Appalti che snellisca le procedure, riducendo soprattutto gli aspetti burocratici, vera spina nel fianco di tutte le attività di questo Paese”.

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