Bugatti Centodieci: solo 10 esemplari per la supercar da 8 milioni di euro

Redazione Motori

19 Agosto 2019 - 10:34

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Svelata ufficialmente la nuova Bugatti Centodieci. Un nome che evoca la storia del Marchio: la supercar è ispirata alla mitica EB110 e celebra i 110 anni di Bugatti.

La Bugatti Centodieci è finalmente realtà: la supercar, infatti, è stata svelata nelle sue forme definitive. È un modello che racchiude in sé la storia Bugatti: celebra i 110 anni dalla fondazione del Marchio - ad opera di Ettore Bugatti - e richiama i concetti della mitica EB110, voluta da Romano Artioli e costruita nel vecchio stabilimento di Campogalliano.

Un’auto che nasce con questi presupposti deve per forza essere straordinaria, e la Centodieci lo è: motore W16 8.0 litri quadriturbo da 1.600 CV e accelerazione 0-100 km/h in soli 2,4 secondi. La scheda tecnica ufficiale ancora non c’è ma si sa che la velocità massima è stata limitata elettronicamente a 380 km/h.

Straordinaria ed esclusiva: di Bugatti Centodieci ne verranno realizzati solo 10 esemplari, tutti già venduti a 8 milioni di euro cadauno come annunciato dal presidente di Bugatti Stephan Winkelmann nel corso della presentazione.

Bugatti Centodieci per i 110 anni della Casa

La Bugatti Centodieci porta nel nome la celebrazione dei 110 anni dalla nascita del Marchio. Era il 1909 quando Ettore Bugatti - italiano emigrato in Francia - fondava a Molsheim la Casa che porta ancora oggi il suo cognome, celebre per le auto sportive.

Una lunga storia costellata di successi sportivi, che però si interrompe bruscamente durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante i tentavi di ripartenza, l’azienda chiude negli anni Cinquanta e il marchio Bugatti viene venduto alla spagnola Hispano-Suiza, che la rinomina Messier-Bugatti. Dopo anni difficili, la produzione cessa nel 1963.

Nel 1987, dopo decenni di oblio, l’imprenditore e finanziere Romano Artioli acquista i diritti di realizzare auto sportive con il marchio Bugatti e costruisce la fabbrica di Campogalliano - in provincia di Modena - dove viene realizzata la EB110 di cui parleremo tra poco.

L’esperienza dura pochi anni: nel 1995 la Bugatti Automobili SPA dichiara fallimento e viene acquisita all’asta prima dal costruttore tedesco Dauer Racing GmbH, poi - nel 1998 - entra a far parte del Gruppo Volkswagen. Lo stabilimento di Campogalliano viene abbandonato e la produzione si trasferisce in Germania.

Negli ultimi vent’anni la storia di Bugatti è stata un crescendo di auto sportive sempre più veloci ed esclusive. Dalla Veyron alla Divo passando per la Chiron, fino alla Centodieci presentata in questi giorni.

La Bugatti Centodieci nel segno della EB110 degli anni ’90

La nuova Centodieci celebra anche un modello iconico come la Bugatti EB110, nata nel 1991 e a sua volta celebrativa dei 110 dalla nascita di Ettore Bugatti, avvenuta il 15 settembre 1881 a Milano.

Un’auto, la EB110, che è stata il simbolo dell’era di Romano Artioli. Con le inziali del fondatore nel nome, la EB110 era per l’epoca una supercar dotata di tecnologia d’avanguardia, che come prestazioni non aveva nulla da invidiare a sportive contemporanee come Lamborghini Diablo e Ferrari F40.

Una macchina a tratti “esagerata”: è mossa da un 12 cilindri a V di 60º sistemato in posizione posteriore centrale longitudinale. L’alimentazione è affidata ad un sistema di sovralimentazione con 4 turbocompressori IHI. A seconda delle versioni eroga una potenza di 560 CV a 8.000 giri/min o 610 CV a 8.250 giri/min, con una velocità massima dichiarata è di 351 km/h.

La Bugatti L’EB 110 è stata la prima automobile stradale ad utilizzare il telaio in fibra di carbonio. La realizzazione delle monoscocche venne affidata all’azienda francese Aérospatiale, specialista nel settore aeronautico con grande esperienza nella lavorazione del carbonio.

la EB110 è dotata di trazione integrale permanente con tre differenziali, con ripartizione della coppia motrice al 73% al retrotreno e al 27% all’avantreno. Solo la versione SS è dotata di trazione posteriore. L’impianto frenante è stato realizzato dalla Brembo con dischi autoventilanti da 322 mm di diametro e con pinze freno a 4 pompanti, dotato di ABS. È dotata di 2 serbatoi per la benzina per una capacità totale di 120 litri.

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